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Sito dell'Associazione Italiana per lo Studio e Ricerca sui Comportamenti Violenti -CRCV- Italy. ---------- Violent Behavior and Prevention Research Center - VBRC -Au-- Lorenzi Alfredo, Neurobiol, Neurosc.Human Behavior Biosincr - Basil--Davis CA -- Karin Hofmann, Phd Aggressive Behavior--Au

A case study: autoerotic asphyxiation (AEA) by A. Lorenzi, author.

Al solito, stampa e tv parlano di un fatto di morte in termini molto distaccati e asettici, senza mai mostrare una sola immagine reale. Pensate alle migliaia di bambini sotto i 15 anni uccisi in Medio oriente negli ultimi dieci anni (sono più di ottantamila, per lacronaca): ne avete mai visto uno, straziato in pezzi di carne sanguinolenti, a cuocere sotto il sole?

Ma nemmeno nel caso di personagi famosi, sportivi, cantanti, musicisti, attori, si mostra uno straccio di foto reale del morto o della morta.
Per chi deve studiare le casistiche di morte violenta, anche il caso di David Carradine, attore super famoso nel mondo, rappresenta un momento di verità sia per lo studioso che per l'uomo.
Il modo in cui Carradine è morto non è che una forma delle tante modaliotà per
 realizzare un gioco erotico, in questo caso in cui agente e agito sono la stessa persona, come in un banale auto erotismo da masturbazione (la masturb evidentemente può essere fatta da persona diversa dal soggetto passivo).

Come nel caso del gioco erotico tipicamente a due del sesso per ipossia, in cui il soggeto agente stringe le arterie al collo oppure ricorre a strumenti vari per ottenere anossia cerebrale e respiratoria, ad esempio il classico sacchetto di plastica della spesa, o un oggetto utile a tappare le vie respiratorie, fino al far indossare addirittura una speciale maschera, da acquistarsi in negozi specializzati, anche online, ovvio, per regolare a piacere del manovratore, la quantità di ossigeno da inalarsi.

Una osservazione che ricorre spesso nei soggetti che ricorrono a certi metodi per raggiungere l'orgasmo è una conformazione della personalità peculiare e con esperienze precoci diciamo tra i tre e i dieci anni, in cui il piacere non necessariamente fisico, erotico, si associa a una quota di dolore o imbalances, come lo si chiama in specialistica.

Quando si parla di sesso estremo, ossia di una forma particolare di feticismo sessuale, di solito nel pensiero del volgo si crea l'idea di due persone che compiono atti sessuali strani e pericolosi, e in parte è vero, ma quasi tutti non sanno che come esiste una pratica sessuale diretta ad altri, tutte le forme di pratica sessuale possono e sono in linea teorica dirette anche verso se stessi.
In altri termoini, prima nasce l'autoerotismo, poi questo, si sposta (non sempre), sull'altro, o una forma mista auto ed allo-diretta.
Ad esempio, la masturbazione può essere una pratica solitaria, può farsi in coppia, in gruppo, oppure può essere una pratica reciproca, in cui due o più persone, di sesso differente o stesso, si manipolano reciprocamente le aree erotiche e i genitali. Tenedo presente che in molte donne, la masturbazione fatta su loro dall'uomo può necessitare di una certa vigoria, a causa della particolare anatomia e neurologia, in genere, la donna risponde al tocco del partner in modo più generalizzato e diffuso, praticamente su tutto il corpo, anche se l'area pubica è più specifica. 
Ad esempio, seno e capezzoli, ma anche collo, interno coscie, piedi e bocca, sono molto sensibilizzati nella donna, che può raggiungere spesso l'orgasmo, senza nemmeno essere mai sfiorata nell'area pubica. Addirittura, lo sguardo del partner può in alcuni casi essere sufficiente a creare notevole sensibilizzazione femminile, a volte anche fino al climax.

Nelle pratiche autoerotiche di tipo estremo e feticiste, difficilmente le donne si mettono nei guai, procurandosi auto mutilazioni o incorrendo in incidenti di percorso di gravità taslmente grave da riportarne la morte. Queste pratiche, anche in via autoerotica, possono esitare in mutilazioni spesso involontarie o nella morte se a farle sono uomini (etero e omo, quasi alla pari), Il motivo sta nelle differenti condizioni pulsionali della sessualità maschile, più legata a parti circoscritte del corpo (quelle sessuali, leggi, p e n e), e che in caso di pratiche estreme, come nell'ipossia da autoerotismo, si può più facilmente incorrere nell'errore in sede di pratica e finire per provocare la morte. 
A prima vista tale situazione, può apparire come suicidio, ma occorre indagare cosa realmente il soggetto voleva fare in quella circostanza. Era depresso, e quanto e da quanto? Soffriva di dipendenza da sostanze di abuso? Usava spesso tale pratica e in situazioni e orari simili?
Solo rispondendo a queste e altre domande si può capire, oltre alla fondamentale analisi della scena del ritrovamento del corpo, se si tratta di suicidio o se invece diciamo è stato un infortunio sul lavoro.

Nel caso di Carradfine siamo nella indecisione: si è trovato quasi chiuso in un armadio di una stanzetta d'albergo, con avvolto al collo e ai genitali di un filaccio da corrente e con abbondante perdita di sangue da costrizione e frizione sulla pelle del collo, quindi occipite irrorato. Siccome sembra bevesse e molto, fosse anche un bel poco depresso, ce n'è abbastanza per concludere che la pratica poteva essere tipica come altre volte, ma non poteva escludere di voler anche perdere coscienza, staccare la mente, come si dice, e forse anche per sempre.

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