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Il Narcisita Maligno e Control Freak

Si è messa la parola fine per quanto riguarda la vicenda relativa alla morte dell'avvocato e
consigliere comunale dell'Udc a Torino Alberto Musy.
A quasi sei anni dall'aggressione dell'esponente politico, avvenuta il 21 marzo 2012, quando Musy fu colpito da quattro proiettili uscendo di casa (morirà poi dopo 19 mesi di agonia), è diventata definitiva la condanna all'ergastolo per Francesco Furchì, l'uomo accusato dell'omicidio.
Lo ha deciso oggi, giovedì 1° febbraio, la prima sezione penale della Cassazione. Il pg aveva chiesto la conferma dell'ergastolo, mentre i difensori di Furchì hanno ribadito la sua estraneità all'omicidio. La sentenza pronunciata dalla Corte d'appello il 25 novembre 2015 aveva confermato il carcere a vita inflitto all'imputato già in primo grado, ora è giunto anche il terzo e ultimo grado di giudizio.

Finalmente abbiamo potuto vedere bene e quando diciamo bene intendiamo con occhio clinico, alcuni elementi che traspaiono chiaramente della personalità del colpevole, sig. F.F. 
Si tratta di quelle personalità con numerosi limiti e confini, che sbattono contro la loro impotenza e incapacità, rovesciandola non contro se stessi, con conseguenti aspetti depressivi, che sarebbero certamente benefici, ma bensì contro coloro che capitano tra i piedi, incuranti di ragioni e sentimenti, solo determinati ad andare avanti a qualsiasi costo.
Ne abbiamo incontrate un bel numero di queste personalità, sia tra uomini che tra donne, pronti veramente a qualsiasi azione, anche la più spregiudicata, insensata e illogica, pur di riuscire a salvare quegli aspetti interiori che non sono controllabili diversamente.
Non so se il Dsm V li descrive bene, ormai quasi tutti i professionisti sono assai concordi nel criticare un tale sistema categoriale e puramente descrittivo, pieno di rigidità e inconcludenze. In ogni modo, si tratta di aspetti personologici che il IV metteva in asse II, oggi sapete che questa distinzione è stata finalmente tolta, infatti non era di alcuna utilità e priva di un senso scientifico stretto, che di aspetti tipicamente di area ossessivo-compulsiva, in cui la componente di grandiosità rabbiosa e subdelirante è ben presente.
Quindi per riassumere seguendo il DsV, diciamo personalità narcisitica, con disturbo subdelirante, e ossessivo-compulsivo, dove la componente del sé grandioso e del narcisismo maligno (sono definizioni specialistiche), sono estremamente marcate, determinando rancore e rabbia rancorosa in caso di senso di frustrazione.
Resta da sapere qualcosa di più sulla funzione timica, ma il soggetto sembra molto allertato, direi privo di aspetti depressivi, (per quanto detto) e forse si arriva a sospettare una funzione oscillante tra normalità e ipomaniacalità, quindi un temperamento tipicamente ipertimico.

Qui, su http://www.torinotoday.it/cronaca/chi-e-francesco-furchi-aggressore-musy.html

l'intercettazione della ex moglie, allora ancora moglie in via di separazione:
Chi è Francesco Furchì, aggressore di Musy

"E' un pazzo che crede alle sue stesse palle e vive in un mondo virtuale", ha detto nella chiamata. Per il magistrato questa è la migliore sintesi dell'essenza del presunto aggressore di Musy.
Chi è Francesco Furchì, aggressore di Musy
Difficile invece dire che cosa faccia di professione l'indagato numero uno. Dal procuratore Caselli è stato definito un "faccendiere", un "affarista". Insomma uno che ha "le mani un po' ovunque". E dalla intercettazioni si ha la conferma. Aveva infatti diversi contatti nel mondo della politica e del giornalismo, per lo più sulla base delle comuni origini meridionali. Anche con queste persone "di rilevante notorietà e autorevolezza", Furchì spesso millantava di poter fare cose impossibili per lui. Come ad esempio offre a Michele Cucuzza (giornalista televisivo) delle cariche politiche.


Dobbiamo rilevare che di persone che credono alle loro stesse balle ne conosciamo molte, e anche famoso e note al grande pubblico, ma dotate di narcisismo maligno, al punto da arrivare a premeditare azioni delittuose di enormi gravità, beh, qui il numero fortunatamente si riduce di molto.
Avete presente quel medico accusato di aver ucciso a sprangate la moglie che si voleva separare da lui, e che aveva ormai una nuova relazione, ripreso mentre saltava da una finestra del bagno, in piena notte? Anche qui siamo nell'area di disturbo narcisistico, complicato da una marcata componente maligna, che può sfociare in azioni molto gravi e pericoloso per gli altri.

Altro caso pubblico da manuale: Matteo Cagnoni, tipico narcisita e control freak, una combinazione che in caso di frustrazione può originare comportamenti violenti ben programmati, secondo una rigida procedura di controllo dell'ambiente.

La Definizione di Narcisista maligno, o anche di manipolatore perverso, la dobbiamo al maestro Otto Kernberg, autore anche di una teoria peculiare dei disturbi di personalità gravi, associandoli sotto un comune denominatore, non da tutti accettata, tra cui da me, per quanto interessi, e che li mette in un sistema di inter relazione con oggetti interni ed esterni.
Abbiamo cercato di eliminare la storiella degli oggetti (pulsionali e rappresentazionali) propri di certa famigerata teoria psicoanalitica e più in generale psicodinamica, ma devo dirvi che in questi ultimi venti anni, anche ad opera di Kandell, questi concetti, vere e proprie teorie non scientifiche (secondo Popper), sono stati sempre più ripescati.
Perché? Perché nei casi di personalità gravemente disturbate (pensate a un serial killer sadico che ha ucciso una ventina di donne, fra cui anche bambine, torturandole e facendole a pezzetti), è difficile cavarsela con una piatta diagnosi di disturbo di personalità antisociale, più qualche altra roba (il solito disturbo dell'umore, aspetti deliranti, ideazione paranoide ecc).
Nel senso che alla fine, siccome poi i farmaci non funzionano, ma proprio per nulla in questi soggetti, si finisce per esperire un senso di vuoto, sia nella diagnosi che nella cura.
Ma siamo sicuri che ricorrere alle teorizzazioni e terapie psicodinamiche sia pure rinnovate e attualizzate, presenti realmente una reale effectiveness?
Si parla tanto di associare in questi disturbi gravi e pericolosi, farmaci e terapia interpersonale o dialettica, ma la prova di una reale efficacia è molto scarsa. Occorre tener conto che l'efficacia dei farmaci è praticamente quasi nulla (pensate ad uno stupratore seriale, che appena esce di prigione si mette subito a violentare una ragazzina di 12 anni). Pensate che basti azzeccare la combinazione di farmaci giusta? Magari! saremmo tutti contenti ma la verità è che ad oggi riponiamo molta speranza non tanto nei farmaci ma nelle microwaves, onde particolari che lavorano su frequenze di oscillazione delle membrane cellulari (tra 40 e 100 miliardi di Hz. Si tratta di impianti endocranici, di microgeneratori, in grado di regolare l'attività di nuclei specifici di neuroni).
Comunque al momento non abbiamo alcuna terapia farmacologica realmente valida e allora? Ecco che spunta di nuovo la psicoterapia, l'associazione di terapie multiple ed integrate, di tipo farmacologico, medico, infermieristico e psicoterapeutico, in gruppo e singolarmente, con in più la consulenza al telefono.
Vediamo quanti stupratori seriali saranno sotto controllo. Forse il problema andrebbe preso ab originem, voglio dire, i famigerati servizi sociali, le antenne sociali dei disagi dei cittadini, se funzionassero potrebbero assegnare a un progetto preventivo le famiglie segnalate e i loro figli, onde impedire che si consolidino personalità mostruose ed estreme.

Vediamo oggi l'organizzazione narcisistica, e i maniaci del controllo.


Narcisismo e mania di controllo sono spesso due aspetti separati, ma quando convergono nella stessa personalità disturbata si crea una miscela ad alto potere detonante.
I tipici comportamenti di questi soggetti, le donne sono solo meno estreme e meno  visibili, sono l'estrema attenzione ai loro bisogni, la riuscita nelle loro imprese, sia nello studio, poi nel lavoro e nelle relazioni sociali e affettive. E spesso costoro ci riescono: sono brillanti medici, avvocati, politici, sempre ben vestiti e curati, perfezionisti, alto bisogno di successo, devono però mantenere questo alto ideale di sé, per scongiurare il crollo depressivo derivante dalla Ferita Narcisistica che la sconfitta o mal riuscita impresa inevitabilmente comporterebbe.
Non tollerano critiche, sono insensibili ai bisogni profondi degli altri e quel tanto che riescono a manifestare di relazionalmente valido lo fanno per pura convenienza personale, per averne un ritorno.
Non si tratta di personalità antisociali, né psicopatiche, Nemmeno Border, perché il loro nucleo narcisistico è il più profondo e rilevante, ommnipervasivo carattere della loro personalità.
La mania di controllo deriva dal bisogno di controllare ogni aspetto della realtà esterna, sia essa la relazione di lavoro o con il partner e i figli, nell'assunto che tutto debba avere origine da loro e che non sono ammesse deroghe a tale stato, stante la possibilità diversamente, di perdere il senso della loro fragile ma elevatissima autostima.
Quindi questa Control Freak è ben diversa da quella semimaniacale del paranoide o dell'ossessivo compulsivo, in cui il bisogno di controllare serve a pacificare visioni interne proiettate sull'esterno (paranoia) o l'elevata quota ansiosa dell'ossessivo, per cui se controllo gli stati esterni allora controllo anche la mia ansia e paura diffusa o specifica.

Naturalmente occorre in un sistema di diagnosi non dicotomico, cioè dimensionale, pensare che le espressioni sintomatiche non sono solo qualitative ma anche quantitative, per cui ci sono differenti dosi di sintomi e tratti, spesso variabili nel tempo (tipicamente pensiamo alle cadute deliranti, alle bouffée di certi disturbi, precipitate da situazioni, eventi stressanti, eccetera, che possono poi rientrare completamente o quasi, senza farmaci, cure o altro).
Quindi la quota di narcisismo sta dentro un nucleo impenetrabile e irraggiungibile, immodificabile di per sé ma con manifestazioni sintomatiche ben differenti nel tempo e spesso in risposta a stimoli esterni. Guardate, vi dico subito che ho seguito da molto vicino un paio di casi di control freak pieni di comportamenti che avevano dato seguito a una serie interminabile di querelle giudiziarie e vi posso dire che queste persone non sono assolutamente scalfibili dai vari psichiatri, psicologhe e psicoterapeute che possono esser loro messi attorno. Persino le loro condotte in tribunale, nei processi hanno sempre mostrato assoluta indifferenza per le ragioni delle altre parti e impossibilità di immedesimazione nei sentimenti altrui. Lo ripeto, si tratta del nucleo altamente rovente del loro narcisismo, che li pone nell'impossibilità di modifiche in tale senso, per altre situazioni sono invece molto abili nel manipolare e creare continui sensoi di impotenza e disagio negli altri.

Anche la quota di control freak può avere cambiamenti di intensità drammatici, passando da un lieve senso di controllo eccessivo a uno stato realmente delirante. Il punto è che nel narcisista maligno o perverso, le modalità di realizzo del controllo sono estreme e tremendamente nocive per la o le persone cui sono indirizzate, giungendo persino all'omicidio come mezzo per ristabilire il controllo ambientale esterno, paramentro del loro controllo interiore e del senso del loro alto valore dell'Io (ideale dell'io per alcuni).
Uccidere la moglie e i figli, sono il mezzo per mantenere il controllo di sé, l'alto ideale del loro valore, costi quel che costi perché non esiste per costoro, una modalità differente di mantenimento dell'omeostasi psichica, mi spiego.

Queste personalità, possono unirsi a tratti socio, psicopatici e border? Ovviamente nella nostra visione mista, tra qualità e quantità, si, nel senso che una personalità narcisista può anche essere una personalità con tratti psicopatici e sadici ad esempio, perché altrimenti non si spiegano alcune condotte e motivazioni. Meno frequente è osservare ad esempio narcisisti con o senza control freak, con disturbo depressivo o ansia grave e questo spiega la mancanza di freni ai loro comportamenti estremi.
I narcisisti sono al pari degli psicopatici persone con alto funzionamento mentale, risultano ben sopra i 120 punti di Q.I. e spesso raggiungono l'eccellenza nelle loro attività, compreso quelle sportive. Ma anche quando sono dei fiaschi, ad esempio non riescono in qualcosa o non eccellono, possono cercare di mettersi in pari, tramite la manipolazione, raccontando balle, ad esempio falsificando le pagelle, raccontando di essere importanti manager e via discorrendo. Creano un mondo che è emanazione di quella perfezione che non riescono a raggiungere, riempiendolo di balle cui poi non possono più sottrarsi, giungendo a esplosioni di violenza clamorose.
In un certo senso, il narcisista ad alto funzionamento e successo è meno pericoloso di quello di medio funzionamento, perché la frustrazione che costui esperisce la rovescia sul mondo, con conseguenze spesso inimmaginabili.

segue...





Dopo essersi laureata in un college di sole ragazze, Diane è partita per le avventure nella grande città. Ma vivere lo stile di vita che lei ha sempre sognato non era facile come lei aveva creduto, essendo i giorni prima che le donne chiedessero pari diritti e parità di retribuzione. No, negli anni '60 e '70, per una donna che viveva uno stile di vita confortevole, quasi sempre chiedeva di avere un marito.

Diane era bellissima ed estroversa, quindi non ci sono voluti molti sforzi per trovare un fidanzato. E anche l'atterraggio di un marito arrivò senza difficoltà - ma tenerli era una questione completamente diversa.

Secondo gli standard odierni, Diane sarebbe chiamata una regina del dramma. Quando la vita diventava un po 'noiosa, Diane faceva sempre qualcosa per rimettere in sesto quella pentola. Che fosse spendere soldi in eccesso o scivolare fuori per un'avventura pomeridiana, Diane aveva bisogno di eccitazione.

Per i primi due mariti di Diane, era più di quello che potevano gestire. Amavano la loro bella sposa ma odiavano lo stile di vita maniacale. Il divorzio arrivò come dolce sollievo dalla follia di tutto questo.

Si dice spesso che i tipi di personalità disordinati sono disegnati come magneti per quelli proprio come loro, il che probabilmente spiega perché Diane era così innamorata di Joseph Pikul .

Joseph John Pikul
Non si sa molto sull'infanzia di Joseph John Pikul, o Joe, come preferiva essere chiamato. Una volta ha fatto accuse di abuso per mano di un padre estremamente severo e una madre che era emotivamente assente.

Superando apparentemente quegli ostacoli di cicatrici della mente, Pikul studiò e lavorò duramente fino a quando sentì di aver raggiunto il suo obiettivo di successo. Joe Pikul era ora un analista di titoli di Wall Street molto richiesto.

Nonostante le turbolenze finanziarie dell'America negli anni '70, Joe era riuscito a mantenere e persino a incrementare le sue ricchezze. E anche un tumultuoso divorzio ha fatto poco per influenzare la sua linea di fondo.

Joseph "Joe" John Pikul
Joseph "Joe" John Pikul | fonte
Quando Diane ha incontrato Joe, è stato come un sogno che si avvera. Joe era bello e ricco; la sua idea di Mr. Right. Così innamorata di Joe era Diane, non aveva ripensamenti su come sposarlo quando scoprì che era incinta solo pochi mesi dopo aver iniziato a frequentarsi.

Come è probabile che succeda agli uomini che sono inizialmente cavalieri in armatura splendente, Joe ha fatto un giro completo dopo il matrimonio. Quando non beveva e trascorreva lunghe notti in ufficio, era a casa con Diane che istigava discussioni controllando ogni sua mossa.

Diane non era un angelo in persona. Aveva guadagnato da tempo la reputazione di essere troppo drammatica e come se qualcuno stesse sempre dando carburante ai proverbiali fuochi. Ha fatto e detto molte cose solo per ingannare Joe, ma a prescindere, non è servito a scuse per infliggere violenza a Diane; spesso in presenza dei loro figli.

Spesso amici e vicini di casa sono stati ascoltati per urlare incontri tra la coppia, o attraverso le mura della loro casa, fuori per le strade o nel cortile della loro casa per il fine settimana. Nessun tempo o luogo era un limite ai continui bisticci del Pikul. 

Dopo uno dei loro innumerevoli argomenti diversi anni nel loro matrimonio, Diane stava curiosando tra le cose del marito quando scoprì il suo segreto più oscuro e profondo: Joe si divertiva segretamente a vestirsi con abiti femminili. 

La sua scoperta è stata l'ultima goccia. Diane voleva il divorzio.

Il divorzio diventa mortale
In preparazione al divorzio, Diane cercò un impiego. Con una laurea inglese, sperava di trovare un lavoro con una casa editrice; e lo fece, non proprio la posizione per la quale aveva sperato.

Diane è tornata al mondo del lavoro come assistente di livello base piuttosto che come scrittrice per la quale si è sentita molto qualificata. La paga bassa; ben al di sotto di quello che Diane aveva bisogno di mantenere lo stile di vita a cui lei e i bambini erano abituati.

Ma mentre continuavano a litigare, l'abuso diventava più intenso e l'hobby segreto di Joe si trasformava in un appuntamento a mezzanotte, Diane decise che era ora di procedere con il divorzio. Progettò di aiutare i bambini e gli alimenti da Joe per colmare il divario tra le sue entrate e il costo di lei e lo stile di vita dei bambini.

Ma per Joe c'erano due cose che si rifiutava di fare: (1) vivere senza i suoi figli; e (2) pagare alimenti e sostegno ai figli; in particolare a una donna che era certo lo avrebbe lasciato per un altro uomo. Nella mente di Joe, non poteva essere a causa di argomenti costanti, assalti violenti o il suo hobby segreto. 

In fondo, però, Joe sapeva che le altre persone non sarebbero state d'accordo quando la biancheria sporca della sua e di Diane era esposta in tribunale di famiglia. Amici, colleghi, capi - ognuno di loro vedrebbe le foto di travestimento. Saprebbero il vero Joe Pikul. 

Non poteva sopportarne il pensiero. Era troppo travolgente.

Quando ha avuto queste realizzazioni, Joe ha potuto pensare a una sola soluzione e ha avuto il piano perfetto. 

Sotto le spoglie di un ultimo fine settimana in famiglia negli Hamptons, prima che il divorzio fosse completato. Joe convinse Diane a recarsi al loro cottage a Amagansett dopo il lavoro.

Quando Diane arrivò in quella gelida notte del 24 ottobre 1987, non aveva il coraggio che il suo destino fosse stato deciso da suo marito, che ora la stava aspettando. 

Uscendo dalla macchina, Diane cominciò a camminare verso la porta principale, ma non fece alcuni passi dal vialetto prima di essere tesa un'imboscata a Joe. Ci sarebbe voluto un momento prima che i colpi di pugni di Joe si fossero registrati con la sua mente spaventata. Poi all'improvviso, Diane vide suo marito sopra di lei e sentì le sue mani attorno alla sua gola strangolare la vita fuori di lei. 

Era finito. Diane era morta. Joe aveva molto lavoro da fare.

Amagansett, The Hamptons, New York

Dopo che Joe ei bambini sono tornati a Manhattan, amici e colleghi hanno iniziato a chiedere "Dov'è Diane?"

Joe apparve piuttosto indifferente alla scomparsa di Diane. Disse a chiunque ascoltasse che la coppia aveva combattuto quel fine settimana dopo aver scoperto una marca di preservativi sconosciuta nella camera da letto principale della casa. Ha elaborato la sua bugia dicendo che Diane era fuggita nella notte, indubbiamente per incastrarsi con un altro uomo.

Nessuno comprava le spiegazioni di Joe, comunque. Mentre continuava a diffondere le sue bugie, un caro amico di Diane era molto preoccupato per la sua assenza e aveva presentato un rapporto di persone scomparse alla polizia.

Inizialmente la polizia ha visto la "scomparsa" di Diane mentre un'altra ricca moglie scappava per punire suo marito; ma quando Joe presentò involontariamente il rapporto di una persona scomparsa con un altro distretto pochi giorni dopo il primo, almeno un detective sentì che stava succedendo qualcosa di strano.

Presto, Joe si ritrovò intrappolato come un cervo nei fari e cominciò a confessare i suoi misfatti ai detective. Era una storia contorta di autodifesa, dal momento che Joe sosteneva che Diane era venuto da lui con un coltello e in una rissa, era stata pugnalata inavvertitamente. 

I detective hanno già appreso che Joe aveva visitato un negozio di ferramenta dove acquistava nastro e corda. Nella notte in questione, aveva chiamato un vecchio amico del college in blu e ha chiesto che lui e sua moglie tenessero i bambini Pikul a causa di un'emergenza. Più tardi, la stessa sera, Joe aveva mostrato a casa della sua ex moglie nel New Jersey e gli aveva chiesto se poteva seppellire qualcosa sulla sua proprietà. Sandra Jarvinen sostiene di averlo rifiutato senza fare domande e di non aver mai pensato che fosse il corpo di Diane.

Gli investigatori non sono stati convinti dalla testimonianza di Sandra, tuttavia, quando è stato scoperto che nelle settimane precedenti l'omicidio di Diane, Joe aveva pagato a Sandra diversi assegni alimentari per il delinquente e aveva accettato di essere il tutore dei bambini se qualcosa di tragico accadesse ai Pikuls. Nondimeno, Sandra ha tenuto duro alla sua storia.

La polizia ha avuto la confessione di Joe, le dichiarazioni degli amici di Diane che temeva che Joe l'avrebbe uccisa, e le testimonianze del dipendente della storia dell'hardware, erano pronti a procedere per chiedere giustizia a Diane.

Ma il Karma aveva altri piani.

Assassino contro famiglia in tribunale
Amici e parenti non erano sicuri di quanto i bambini Pikul avevano assistito all'omicidio della madre; quindi, l'idea di Joe, un killer confessato, che aveva la custodia era semplicemente terrificante. Gli amici hanno cercato di porre rimedio alla situazione sostenendo il cugino di Diane e suo marito quando hanno depositato la loro custodia in un tribunale di famiglia di New York.

Dopo molti fanghiglie di fango da entrambi i lati del corridoio, i sostenitori di Diane furono scioccati e indignati quando un giudice del tribunale di famiglia dichiarò che Joe poteva mantenere la custodia dei suoi figli in attesa del processo penale. Il ragionamento del giudice è che, sebbene Joe Pikul fosse accusato di omicidio, non era ancora stato condannato e i bambini non sembravano essere in pericolo immediato. Continuò a dire che il miglior interesse dei bambini era stare con un genitore, e dato che Diane non era in grado di prendere la custodia, Joe entrò al primo posto.

Questo ha irritato molti residenti di New York. Non solo questo tribunale di famiglia ha giudicato una donna, ma qualcuno che è stato altrimenti duro con i criminali di violenza domestica. La sua sentenza sarebbe stata criticata a lungo dopo essere stata fatta e riferita di volta in volta attraverso una serie di appelli.

Nel frattempo, Joe Pikul si è risposato. Non era necessariamente per amore, Joe non era capace di amare nessuno se non se stesso ma non era uno stupido. Si rese conto che avere una matrigna per i bambini era l'ultima carta vincente in un gioco di custodia dei figli.

Mary Bain Pikul abbandonò il proprio marito per stare con l'assassino accusato; rinuncia intenzionalmente alla custodia della figlia. Nella testimonianza rilasciata durante le udienze sulla custodia dei figli, Mary ha parlato di come amava i bambini Pikul e di come, se il suo nuovo marito fosse stato condannato, era più che disposta a prendersi cura di loro.

Nonostante l'opinione pubblica, la testimonianza di Mary è stata abbastanza buona per il giudice Kristen Booth per consentire a Joe di mantenere la custodia dei suoi figli; fino a quando non è stata contattata da funzionari della polizia del nord dello stato, che hanno suggerito di chiedere a Mary una disputa coniugale con il suo precedente marito che riguardava il maneggiare un coltello.

Con la rivelazione di queste informazioni, Joe si rese conto che non poteva vincere e ha concluso la sua offerta per la custodia. I cugini di Diane, Mike e Kathleen O'Guinn, hanno ricevuto la custodia dei due bambini.

Convinzione evasa a causa della morte
Nel 1989, Joe Pikul fu condannato per l'omicidio di Diane. Mentre attendeva la condanna, Joe era libero da obbligazioni e i suoi avvocati hanno presentato ricorso.

Il karma, tuttavia, ha un modo divertente di prendersi cura delle cose.

Dopo una settimana di permanenza in un ospedale di Goshen, New York, Joe è morto il 13 giugno 1989. Sebbene i funzionari dell'ospedale non lo confermino, fonti vicine a Joe Pikul dicono che è morto per complicazioni derivanti dall'AIDS.

Nell'agosto del 1989, il giudice Thomas Byrne della Orange County Court ha annullato la condanna di Joe in base a una legge di New York che richiede la condanna di una condanna se l'imputato muore mentre è pendente un ricorso.

Quando tutto fu detto e fatto, Joe Pikul, almeno agli occhi della legge, morì con una lavagna pulita.

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