Perché SU Trump non hanno detto una sola verità?

Lo scrivo su questo blog, a giochi elettorali finiti, perché si tratta di una operazione mediatica di televisioni e giornali (ma non dei bloggers), che ha riguardato tutto l'occidente, e quindi anche qui da noi. Insomma, se si andava in giro per l'america da inizio del 2016, si poteva cogliere il clima
di sfiducia della classe lavoratrice, sia colletti bianchi che blu, sulle politiche della sinistra dell'establischment americano, tutta concentrata sulle elites dominanti, sulla finanza e i loro foraggiatori, pronta a dire ma a non fare nulla di quanto detto in merito ai problemi della crescente precarizzazione della vita americana.

Bastava girare in qualsiasi piccola città del mid west per capire che la gente che lavora, con redditi precari e bassi, non avrebbe più sostenuto le ragioni della sinistra (si fa sempre per dire, chiaro), degli espon enti del partito democratico. Quando Trump, dopo un inseguimento durato 20 anni, si è candidato per la presidenza, chiunque poteva capire che il personaggio, uno sbruffone dotato di enormi capacità comunicative, rude e macho, fine intelligenza, ultra ricco, che diceva di averne abbastanza di messicani, arabi, cinesi e globalizzazione, era abbastanza facile capire che non sarebbe stato con il semplice epiteto degli ebrei wasp, populista!, che la partita Trump sarebbe stata eliminata.

Con buona pace di tutto il corteo di donne e uomini della sinistra allo spumante, qui da noi, che mai avevano sottolineato i veri temi che Trump stava opponendo alla gente come la Clinton.
Questo podcast dell'aprile scorso è illuminante sulla situazione.(nota, la ehreinreich è una tipica voce di quanto di meglio la sinistra critica americana possiede, pur emarginata, aveva centrsato tutti i temi della questione, ma come lei tanta altra gente, lo ripeto, bastava cercare sul web e non leggerere gli insipienti quotidiani cartacei e non).