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Yara Gambirasio, fermato l’assassino Si tratta di un bergamasco di 44 anni. Vediamo un poco...

Le Forze dell’Ordine, d’intesa con la Magistratura, hanno individuato l’assassino di Yara Gambirasio. Secondo quanto rilevato dal profilo generico in possesso degli inquirenti, l’assassino della piccola Yara è una persona del luogo, dunque della Provincia di Bergamo - ecco il testo integrale del messaggio di Alfano -. Nelle prossime ore, saranno forniti maggiori dettagli. Ringraziamo tutti, ognuno nel proprio ruolo, per l’impegno massimo, l’alta professionalità e la passione, investiti nella difficile ricerca di questo efferato assassino che, finalmente, non è più senza volto». Dall'Eco di Bergamo.

Quindi, a fortiori, ne deduco che l'assassino è il famigerato figlio illegittimo di Guerinoni, quel signore
defunto il cui profilo genetico era l'unico compatibile con quello ritrovato sulla scena del crimine di Yara.
Sono contento e devo dire anche sorpreso,m in quanto non avrei mai pensato che si potesse risalire con efficacia ed esito positivo a rintracciare e poi stabilire un nesso preciso di connessione spazio-temporale con la scena dell'azione criminosa, il vero ed unico assassino.

In verità, il mio profilo era di un giovane tra i 22-35 anni, di cultura media, residente non lontano dal luogo dell'azione, e forse avvalsosi dell'aiuto di un complice. A quanto apprendo, il fermato ,secondo le prime indiscrezioni, è un uomo sui 44 anni originario di Clusone, con tre figli, sottoposto a fermo da parte dei carabinieri del Ros che lo hanno prelevato direttamente dalla sua abitazione.
Particolare importante: l'assassino, cioè questo figlio illegittimo, ha anche una sorella gemella, cioè partorita nello stesso momento, un  parto doppio. Complimenti a Guerinoni, che aveva dmostrato grande fertilità e alla pm e procura, che contrariamente al mio scetticismo, peraltro condiviso da tutta la cerchia di colleghi e amici, sono giunti in modo inesorabile, con molti travagli e forse con azioni al limite del codice di rispetto della privacy dei cittadini, alla soluzione del caso.

Alcuni appunti che mi faccio:

Informazioni di contesto: quali indizi o prove abbiamo che l'ex ignoto 1, al secolo Massimo Bossetti, di anni 43,5, era presente nei luoghi del crimine, a parte il fatto che abitava e lavorava nei paraggi?
Quali prove e indizi abbiamo che il Bossetti oltre ad essere presente contestualmente, è stato anche (oltre ogni ragionevole dubbio), l'unico autore del reato?
Quale profilo di personalità abbiamo del Bossetti, che ce lo fa credere possibile di reati sessuali, fino a giungere al delitto (in realtà un mezzo delitto, in quanto ara al momento dell'abbandono nel campo era ancora viva)?
Quali precedenti aveva il Bossetti che ci fanno pensare a una personalità tendente all'abuso fisico, sessuale e a recidive?
Ma ancora e più di tutti: da almeno 150 casi simili che ho personalmente considerato, ne riconosco almeno una ventina del tutto simili a quello di Yara, in cui l'aggressore aveva una vita del tutto irreprensibile, con moglie e due o tre figli, amorevole e ben visto da tutto il vicinato, ma in 18 casi, questo tipo di profilo parzialmente sovrapponibile al caso di Yara, l'offender ha ripetuto gli atti di aggressione, e in ogni caso, mai, ripeto, mai ha lasciato la sua vittima a distanza di pochi chilometri da casa sua, ovvero dal luogo dell'aggressione.
Arma del delitto e modalità di aggressione: da ultimo, siamo alla resa finale dei conti. Dove stanno le armi del delitto, e la eventuale compatibilità delle ferite della vittima con parti anatomiche dell'aggressore? Ad esempio impronte dentali per morsi, peli o unghie dell'offender rinvenuti sul corpo della vittima e simili? Tutto potrebbe filare se Yara fosse stata strangolata e sappiamo perché, ma questo sappiamo che non è stato, quindi la vedo molto ma molto torbida la faccenda processuale.

Inoltre, dopo 4 anni di sputtanamenti continui a tutta una cittadina e suoi vicinati, dopo lo strazio della storia del povero ex autista di autobus e alla sua relazione adulterina, e potrei continuare, si punta l'indice sul mio amico Angelino, reo di aver fatto tre righe entusiaste su facebook? Non scherziamo!

Attendiamo di conoscere poi, a bocce ferme, il totale dei costi di tutta questa operazione. Auguri alla macchina della giustizia, e buona foortuna, ne avrà molto bisogno.
http://psicov.blogspot.it/2013/02/consulenti-famiglia-yara-spero-che-la.html

Yara, ecco perché il presunto killer Bossetti non fu mai chiamato per fare il test del Dna

(Nota: avete capito bene: pur essendo della zona, con il cellulare attivo, mai è stato sottoposto al test del dna, capito bene!!!?).
 Massimo Giuseppe Bossetti è in carcere dal 16 giugno scorso, con l'accusa di aver brutalmente ucciso Yara Gambirasio. 
Ma come mai il muratore di Brembate non è mai stato chiamato per eseguire l'esame del Dna?
Il Corriere della Sera ha cercato di ricostruire la vicenda. Bossetti si aspettava, in realtà, di essere chiamato dai Carabinieri, perchè il suo cellulare risultava in zona a Brembate Sopra la sera della scomparsa della ragazzina.

“Due o tre giorni prima era stato chiamato mio cognato, che in quegli orari a Brembate Sopra passava - dichiara Bossetti nel corso di un interrogatorio - Presumo che tramite le celle l’abbiano captato”. Allora come mai il presunto killer non fu mai chiamato dalle forse dell'ordine in quel periodo?
Il Corriere spiega che la causa è da ricercare in una possibile incomunicabilità tra Carabinieri e Polizia, entrambi attivi nella svolta delle indagini.


Massimo Giuseppe Bossetti, “i peli su Yara non sono di Ignoto 1″

Il pm Ruggeri: “Su Yara un'indagine pazzesca: Bossetti è ignoto 1”
il capo della Procura di Bergamo, Francesco Dettori,  ha replicato alle polemiche sui costi eccessivi delle indagini, con 18mila campioni di dna prima di trovare quello del cosiddetto Ignoto 1, cioè quello del killer.
“Polemiche aride e stupide – ha detto – per trovare la verità sul caso di una ragazza di 13 anni non si bada a spese“.

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