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Mario Alessi, un caso da manuale di psicopatia (Disturbo Personalità Antisociale). Ma si, mandiamolo fuori, ora è buono...

Era il marzo 2001. Da quasi 7 mesi Mario Alessi era chiuso in una cella del carcere di Agrigento. 
Accusato d'avere stuprato una ragazza minorenne e sequestrato il suo fidanzato, giurava di essere innocente, parlava di «un percorso di redenzione». S'era perfino fatto consegnare una Bibbia, la leggeva con devozione. I suoi legali chiedevano che venisse scarcerato. Sul tavolo del gip c'era il parere del pubblico ministero: un no secco. Ma da Mezzani, in provincia di Parma, i genitori della nuova compagna di Alessi, Antonella Conserva, si dichiaravano disposti ad accogliere in casa il genero, portandolo via dalla Sicilia.
E in cella Alessi mostrava di disperarsi per la sorte del suo bambino, Giuseppe, venuto al mondo nell'aprile del 2000 con una cardiopatia congenita, talmente debole da non riuscire neppure a piangere alla nascita, con una madre che poteva comprare latte e pannolini solo con l'aiuto del Comune. In nome di quella creatura, della sua fragilità, il gip aveva detto sì alla scarcerazione, inviando Alessi agli arresti domiciliari nella casa dei suoceri. Due mesi dopo, il 29 maggio 2001, anche quella misura era stata revocata, sostituita da un più blando obbligo di dimora.Un anno dopo sarebbe arrivata la condanna: sei anni in primo grado, col rito abbreviato, confermati in appello. Un verdetto sul quale a giugno si pronuncerà la Cassazione. Ora che Mario Alessi è tornato in una cella, accusato di essere la mente e, forse, il braccio violento del sequestro e dell'assassinio del piccolo Tommaso Onofri, quella scarcerazione, dovuta all'esaurimento dei termini di custodia cautelare, viene agitata come un'imperdonabile imprudenza

Abbiamo poi saputo che Alessi ha strangolato la sera stessa del rapimento, il piccolo Paolo Onofri, strappato dalla seggiolina dove stava, per finire sotterrato poco vicino dalla abitazione dei suoi genitori.
Ora, io non so se chi ha autorizzato i domiciliari e poi la completa scarcerazione dell'Alessi abbia seguito i pareri di un perito esperto di psichiatria criminologica, non lo so e non voglio saperlo, anche perché i tribunali sono pieni di perizie, attestati, dichiarazioni e quanto altro, da parte di periti, consulenti che attestano qualcosa in merito alla presunta malattia o sanità mentale di qualcuno, spesso in modo assai di parte o comunque molto discutibile sul piano scientifico e metodologico.

So però una cosa per certo (for sure come dicono gli anglosassoni): It's safe to say.... E' per me certo che se mi avessero detto che il Sig. Mario Alessi era un taglialegna che non pagava i debiti, che aveva lasciato la moglie con un figlio appena nato per andarsene con una nuova donna da cui aveva avuto un figlio, e che sopratutto il nostro Alessi era in carcere da 7 mesi ad Agrigento, in attesa della sentenza di primo grado, puntualmente arrivata un anno dopo la sua scarcerazione autorizzata dal Tribunale contro il parere del pubblico ministero, per un totale di sei, diconsi  SEI  anni di galera, per aver stuprato, con un complice, una ragazza di 16 anni, dopo avere legato e derubato il fidanzato diciottenne, allora ausiliario di leva nei carabinieri, non avrei perso un istante a dichiarare il Sig. Alessi, affetto da personalità psicopatica, ovvero da Disturbo di Personalità Antisociale, con particolari caratteri di violenza fisica, crudeltà senza rimorsi, totale indifferenza per il coniuge e il figlio di 6 anni e quello in grembo della moglie, che lui non ha mai visto, il tutto condito e ammantato dalla tipica modalità da commediante incallito e di grande effetto, che si mostra persona morigerata e timorata di Dio e del bene dei suoi cari (come poi affermava e recitava nelle interviste televisive quando gli era chiesto cosa pensava del rapimento).
Lo ripeto, il Sig. Mario Alessi è una tipica personalità psicopatica e delle più pericolose, come dimostra l'estrema crudeltà mentale nel lasciare la moglie incinta e il figlio, per mettersi con una nuova compagna e trasferendosi nella di lei abitazione al Nord, oltre alla crudezza e efferratezza nel condurre a termine uno stupro di una ragazzina minorenne, non pago, derubando dei pochi soldi anche il suo fidanzatino, costretto all'impotenza da un suo complice.
Occorreva attendere che rapisse un bambino, strappandolo dalla seggiolina per strangolarlo pochi minuti dopo perché piangeva? Per me no, non almeno se non dopo aver scontato la pena dei sei anni per lo stupro della minorenne siciliana, e poi tenendo presente della descrizione di tratto, che lo avrebbe marchiato definitivamente come personalità estremamente pericolosa, violenta, crudele e antisociale: insomma, da tenere d'occhio minuto per minuto e voglio vedere chi firmerà una relazione dove si legge fra l'altro che.... il detenuto ha dimostrato palesi segni di ravvedimento e di cambiamento, divenendo disciplinato e rispettoso.... Voglio vedere chi lo scriverà e spero non sia la solita psicologhetta o mediconzolo che operano nelle strutture carcerarie, stipendiati dal ministero a 2000 euro al mese.

Sfortunatamente, queste pericolose personalità non possono usufruire al momento di alcun tipo di cura nemmeno sufficiente a controllare i loro impulsi omicidi e non solo, (ricordo che esistono differenti cluster di psicopatia o di personalità antisociale che dir si voglia e solo alcuni comportano violenza espressa fisicamente). 
Circa un anno fa, assieme all'equipe di ricerca di cui sono parte, abbiamo operato un tentativo di trattamento sperimentale su due soggetti altamente impulsivi e violenti, tramite una nuova metodica, la Stimolazione Magnetica Transcranica, guidata da risonanza. L'applicazione è stata effettuata con onde rapide di breve durata e di lunga applicazione, con singolo coil, cercando di utilizzare come bersaglio della corrente di Farraday indotta, in un caso un'area talamica di passaggio e modifica di stimoli, mentre nell'altro, si è agito più a valle, direttamente sulla corteccia prefrontale. Nei topi e ratti, queste due aree sono state rispondenti almeno in modo parziale, confermando alla spet una notevole e duratura iperpolarizzazione di membrana nei neuroni delle arre sottostanti: purtroppo non un analogo risultato si è ottenuto nei due soggetti volontari arruolati al trattamento, probabilmente per la differenza di profondità e per la massa del cervello, implicando che nell'uomo, a differenza che nelle cavie, la calotta e la massa cerebrale non ci permettono di raggiungere i siti desiderati con sufficiente precisione.
Comunque, stiamo ormai per terminare la costruzione di un microelettrodo ad induzione, da infilare nell'interno delle aree da trattare con procedimento di stereotassi anche guidata da laser computerizzato, al fine di poter raggiungere le aree con una notevole precisione anche se con minore potenza di induzione. 
Da notare che le attività sono sponsorizzate da due industrie farmaceutiche che contrariamente a quanto si crede, non lesinano denari per ricerche anche non farmacologiche. Le apparecchiature elettromagnetiche sono realizzate da un team di italiani, particolarmente versatili nelle soluzioni elettroniche, che come si capisce, restando in Italia, sarebbero in qualche ufficio a girarsi i pollici...

Alla prossima, al


COME NON DETTO...

Il carnefice di Tommy presto fuori dal carcere

Per Mario Alessi, condannato all'ergastolo per il rapimento e l'omicidio del piccolo di Parma, permessi per potere lavorare all'esterno della prigione. La madre sdegnata: "E' ancora un uomo pericoloso"


 Ha frequentato prima un corso da fabbro, quindi uno da giardiniere. E adesso, per Mario Alessi, potrebbero presto aprirsi le porte del carcere di Prato, dove sconta l'ergastolo per il rapimento e l'omicidio del piccolo Tommaso Onofri, per usufruire dei permessi concessi dalla legge e svolgere un'attività esterna durante le ore del giorno. Una prospettiva che scandalizza la madre della vittima, Paola Pellinghelli: "E' ancora un uomo pericoloso" 
"Ha stuprato una povera ragazza e ha ucciso il bambino, il mio bambino - ha detto al 'Giorno' - La prossima volta, se tornerà libero, che cosa farà? Quell'uomo, fuori dal carcere, può fare solo del male". Un dolore di madre che sfocia anche in un giudizio più ampio, e negativo, sulla concessione di benefici così immediati per chi si è macchiato di reati gravissimi: "Non so se sia stato lui a infierire su Tommaso, so che lui c'era, la sera in cui è stato ucciso. Non è un personaggio da rimettere in circolazione in nessun caso - ha continuato la Pellinghelli, che ha sopportato poi anche l'altro dramma dell'infarto e del coma del marito Paolo - non sono io a dovere decidere, ma la penso così. Rimango stupefatta: uno diventa delinquente, violenta, uccide, poi frequenta un corso e lo mettono fuori, trovo anche incredibile che gli venga dato un lavoro quando ci sono tante persone che non ne hanno. Per me è una cosa schifosa".

Intanto, rimane da verificare se e quando Mario Alessi godrà effettivamente dei permessi per lavorare fuori: "Chiederemo - ha detto il difensore dell'uomo, Laura Ferraboschi - quando i tempi saranno maturi. La legge lo consente. Se c'è una legge, significa che è possibile. Perché no? Escono tanti criminali. I mafiosi sono più pericolosi di Alessi".

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