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Sito dell'Associazione Italiana per lo Studio e Ricerca sui Comportamenti Violenti -CRCV- Italy. ---------- Violent Behavior and Prevention Research Center - VBRC -Au-- Lorenzi Alfredo, Neurobiol, Neurosc.Human Behavior Biosincr - Basil--Davis CA -- Karin Hofmann, Phd Aggressive Behavior--Au

Ecco come si diventa esperti di Servizi Sociali, Tossicodipendenze e relativi progetti.

Ho preso un nome, quello di Susanna Ronconi, non solo perché trattasi di una persona che in Prima
Linea ha compiuto molti efferati delitti ma solo come un esempio tra i tanti, di come si divenga professionisti di rango, con pubblicazioni e titoli, al punto da essere nominati dal ministro Ferrero all'epoca, tra i membri della Consulta delle Tossicodipendenze.
Riporto per copia e incolla l'articolo di camelotdestraideale.it, non perché ne condivida idee e altro ma solo perché è quello che ho trovato per primo sul web.
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Il Ministro per la Solidarietà  Sociale, il comunista Paolo Ferrero, ieri ha presentato la nuova Consulta nazionale per le tossicodipendenze. Fornendo i nomi di coloro che ne fanno parte.
Tra questi spicca quello di Susanna Ronconi.
Ex terrorista, ex brigatista rossa, condannata a 12 anni di reclusione per aver fatto parte del commando stragista, che nel 1974 uccise a Padova due militanti del Msi: Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola.
Susanna Ronconi, sostiene il Ministro Ferrero:
Ha titoli scientifici maggiori di altri componenti della Consulta. Rappresenta il Forum della Droghe, si è occupata per anni di comunicazione, collabora da dieci anni nel gruppo Abele ed è autrice di numerose pubblicazioni internazionali, è stata consulente di vari ministri. Non abbiamo alcun motivo per dire no“.
E qui il Ministro si sbaglia, con le sue ultime parole.
Che la Ronconi abbia compiuto un suo percorso di reinserimento nella società , le fa onore. E va rispettato.
Che la Ronconi abbia profondamente rotto con il suo passato, anche questo: è pacifico.
Tuttavia il problema in questo caso, come nel caso dell´ex terrorista Del Bello e dell´ex terrorista D´Elia, è sempre uno solo: è un problema di opportunità  politica ed etica.
La sinistra è ipocrita, e ciò è pacifico. E lo è sempre.
In essa non v´è un grammo di onestà  intellettuale. Figurarsi poi se vi alberghi onestà  morale.

La Libera Università dell'Autobiografia è stata inclusa da Parte delMinistero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca nell'elenco dei soggetti accreditati/qualificati per la formazionedel personale della scuola. Gli insegnanti che frequentano la Libera possono quindi chiedere presso le proprie scuole permessi dal servizio a scopi formativi.
È possibile scaricare la lettera del Ministero da questo link
E questa è la comunicazione del Miur in data 3-maggio 2012.
A questo link l'elenco dei soggetti accreditati.
Home Libera Università dell'Autobiografia
Susanna Ronconi
E' nata a Venezia nel 1951, vive a Torino.
Dopo un'esperienza decennale come operatrice sociale, ha svolto attività come formatore presso l'Università della strada del Gruppo Abele di Torino, e ha poi diretto per tre anni il Centro studi e ricerche della stessa associazione.

Da alcuni anni si occupa come libera professionista di formazione e supervisione metodologica nel campo del lavoro sociale, in particolare nei campi delle marginalità urbane e delle tossicodipendenze.

E' consulente di Asl e Comuni del centro-nord Italia per la progettazione e la valutazione di interventi e progetti nell'ambito delle politiche sociali e di sviluppo locale.

Ha competenze nell'ambito delle metodologie della peer education, dell'autoiauto e del peer support, soprattutto nella promozione della salute, nonché nel lavoro di comunità sociale e nella pratiche partecipative a livello locale.


Nel 2000 ha concluso il biennio con la Libera Università, ed ha iniziato a svolgere attività con l'approccio autobiografico nell'ambito della formazione professionale e della valutazione.

Nell'ultimo biennio ha coniugato l'esperienza nel campo del lavoro di comunità locale, in collaborazione con il Comune di Torino, con il metodo autobiografico attivando percorsi di formazione di cittadini al metodo autobiografico e di raccolta di memorie del territorio. Nell’ambito di alcuni progetti di rigenerazione delle periferie urbane di Torino, ha prodotto numerosi video con l’associazione Videocommunity. Tra questi “Oltre la Ferrovia non c’era niente” (storie degli abitanti di Barriera di Milano), “Restare o tornare?” (storie di donne immigrate a Torino), “Prima che arrivino le ruspe” (storia della ex Fabbrica INCET).

Nel 1995 è stata tra i fondatori di "Fuoriluogo", mensile dedicato alle politiche sociali in tema di droghe, dipendenze e welfare (edito dall'associazione Forum droghe e da Il Manifesto), cui tuttora collabora con articoli e inchieste e del cui comitato editoriale è membro.

E' tra gli autori della pubblicazione annuale "Rapporto sui diritti globali", curato dall'Associazione Informazione&Società per la CGIL Nazionale, per cui cura la parte dedicata a welfare e politiche sociali.

Oltre a queste collaborazioni editoriali, tra le sue pubblicazioni:

  • La limitazione del danno correlato al consumo di droghe illegali", a cura di P. O'Hare, Edizioni Ega, Torino, gennaio 1994 (curatrice della versione italiana)
  • Unità di strada e limitazione del danno. Alcune suggestioni di metodo", in Animazione sociale, n. 2 del 1995, edito Gruppo Abele
  • La legge sulla droga tra criminalizzazione e medicalizzazione" (S.Ronconi, G.Zuffa) in Democrazia e Diritto n. 1 del 1996
  • Contro il rischio della strada", in Primo non nuocere, politiche e pratiche per la riduzione del danno di L. Pepino e C. Sorgi, EGA 2000
  • Quando il sociale è strategico" in Animazione sociale, n. 4/2001
  • Carcere, tossicodipendenza e riduzione del danno", in Medicina delle Tossicodipendenze n.33/2001
  • Il peer support interroga il lavoro sociale", in Animazione Sociale, n.12/2002
  • Visto da vicino: il lavoro di strada nelle autobiografie degli operatori" (con L.Portis), II Conferenza dei paesi latini sulla riduzione del danno (CLAT) Barcellona, 2002 (paper)
  • "Peer support e servizi a bassa soglia" (curatrice), EGA, Torino 2003
  • Storie dell’abitare. Gli abitanti di via Parenzo tra memoria e presente” (con Lucia Portis), edito dal settore ECOMUSEI della Città di Torino
  • Città droghe Sicurezza. Uno sguardo europeo tra criminalizzazione e welfare” (con Monica Brandoli), Franco Angeli, Milano 2007

Ronconi ha i titoli specifici – “Susanna Ronconi c’è stata indicata dal Forum Droghe e come tale non abbiamo alcun motivo per dire di no all’incarico. Ha titoli scientifici maggiori di altri  componenti della consulta”. Così il ministro Paolo Ferrero interviene nella polemica  e precisa: “Ronconi si è occupata per anni di comunicazione, collabora da dieci anni nel gruppo Abele ed è autrice di numerose  pubblicazioni internazionali. La Consulta è composta da operatori e persone che hanno i numeri scientifici. E Ronconi ce li ha. Non abbiamo alcun motivo per dire di no”.
Secondo don Ciotti la Ronconi “può portare  il suo contributo. Non deve essere il passato delle persone a costituire una pregiudiziale che impedisca di guardare avanti bisogna, invece, fare un tentativo per  costruire, per dare una valutazione sulle capacità, sulle  competenze, sulla professionalità” della gente.
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Come si capisce, il mio articolo non riguarda né la morale né l'onestà intellettuale o meno, ma solo il
punto del MERITO, si il vituperato MERITO sociale e professionale, vale a dire la capacità di sapere e saper fare delle cose.
Ora, premetto che non mi occupo di tossicodipendenze ma di comportamenti aggressivi e violenti e in particolar modo di progetti e programmi sociali e politici per la loro prevenzione.
In tale materie, dispongo di tre lauree e numerosi corsi di specializzazione e ricerche e studi, nonché da anni sono al centro di ricerche in tali ambiti sia su modello animale e anche farmacologico che di tipo sociale. Queste attività il sottoscritto le ha svolte e le continua a svolgere in Usa e in Svizzera, dal momento che sono certo che anche oggi, se inviassi un curricolo o un progetto a qualche ente pubblico, non sarei nemmeno preso in considerazione comparativa e questo vale nel mio settore come in altri settori che ormai conosco bene (informatica, nuovi media eccetera). 
In particolare qui in Svizzera, dove risiedono molte sedi europee di multinazionali americane e mondiali, ogni tanto durante le nostre colazioni tra italici, ci divertiamo a pensare ai percorsi che si sarebbe dovuto percorrere per trovare una collocazione simile a quella che vantiamo all'estero e devo dire che se noi ci divertiamo e ridiamo sopra, ammetto che la questione presenta (se uno mantiene almeno un briciolo di amor patrio), una drammatica realtà. Quella di persone valide, che vendono le loro conoscenze e creatività ai migliori offerenti e tra questi non ci sono loro connazionali ma figure estere, che pongono tali caratteristiche al primo posto per guidare le scelte delle persone da mettere sotto contratto.
Ora, qui nei laboratori Biotron ci sono almeno un paio di persone che vantano a livello delle sostanze di abuso e dei comportamenti di dipendenza, studi e titoli da vendere, veramente materiale di prima scelta, raramente superabile da chiunque: eppure, la convinzione di tutti noi è che queste due persone non sarebbero nemmeno considerate per essere arruolate nei lavori della Consulta Nazionale delle Tossicodipendenze, come di qualunque altra Consulta specialistica, in qualunque campo scientifico. 
Perché? questa è la domanda che ricorre.
Semplicemente perché se l'Italia retrocederà miseramente in campo sociale, scientifico e tecnologico, sarà dovuto proprio al fatto che preferisce personaggi come la signora Susanna Ronconi o come altre centinaia o migliaia di figure che anche con percorsi più ordinari, assumono cariche e impegni di consulenza, progettazione e quanto altro in ambito pubblico e anche, in parte privato. Nepotismo, rapporti sessuali, favoritismi di varia natura, (politica, sessuale, economica eccetera) e da ultimo si considera il vituperato MERITO.
In definitiva: per il caso Susanna Ronconi, per me il punto sta tutto nel suo curricolo attuale: se gli altri curricula sono inferiori, va benissimo che la si metta in Consulta. Diversamente si tratta della solita scelta arbitraria camuffata da scelta tecnica e a mio avviso, credo che ci siano ben altre figure che possono vantare titoli ed esperienze ottime. Certo, occorre anche togliere di mezzo i soliti preti, pretini, suorine e uomini di chiesa, i soliti Don (Ciotti eccetera), che da decenni continuano a ingolfare le reti televisive e radiofoniche con le loro inutili presenze (inutili per me).
Infatti ai vari Don Ciotti, Don Gelmini eccetera, non interessa il MERITO ma l'anima, il recupero, il reinserimento, costi quel che costi: tanto le pecorelle che non si sono mai perse, mica vanno salvate, quelle no, sono già salve. Roba da matti.

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