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Il Business dell'Affidamento dei Minori: tra Perizie e Cooperative opache.

Alcuni miei colleghi e specialisti mi hanno aggiornato con una drammatica
panoramica, sull'attività derivante dall'Affido di Minori che possiamo tradurre schematicamente come tutte quelle operazioni e organizzazioni (pubbliche e private) che portano un bambino ad essere espropriato dai genitori e dalla famiglia, per essere collocato in un centro gestito da una delle solite cooperative (famigerate) e associazioni, (quasi sempre pagate e foraggiate dal pubblico e dai politici) o collocate presso famiglie all'uopo autorizzate.

Quando lo stato interviene in questo ambito intanto, da liberale si deve dire che siamo nel campo della uccisione della libertà di un bambino e dei suoi familiari con poche eccezioni eclatanti. Lo stato è quasi sempre infatti il problema e mai la soluzione (specie se lo eleviamo a tutore e solutore di tutti i guai e mali del mondo).
Non occorre ripercorrere la strada tragica della cooperativa Il Forteto, dove si sono registrati crimini e misfatti che forse solo nei lager si commettevano, il tutto sotto la luce del sole e con la benedizione del Tribunale e della Regione Toscana, come sempre tutti all'oscuro, nonostante provvedimenti persino dell'Autorità di Vigilanza Europea.
Ma questa è solo la punta dell'iceberg, e vorrei solo accennare alla serie di perizie, rapporti, relazioni di Assistenti sociali (con titoli da quattro soldi), di psicologhe e anche di alcuni medici, spesso senza alcuna reale competenza specifica in merito e senza alcuna pubblicazione ma in possesso solo di ottime parentele e ammanigliature con il potere locale, di giudici del Tribunale dei Minori che non si capisce in base a quali specializzazioni agiscano e con quali esperienze e formazioni e ancor più in base a quali documenti e evidenze assumono decisioni spesso drammatiche.

Nella esperienza che mi sono fatta, devo aggiungere che spesso le convinzioni dei giudici e assistenti sociali fanno letteralmente a pugni con quelle di area medica e psicologica che almeno come punto di partenza, si deve richiedere nel decisore.
Il mondo non è mosso dalla sola volontà, ma spesso dalla necessità, dalla facoltà e dalle possibilità di chi agisce e questo per coloro che hanno una formazione giuridica, è inpensabile, semplicemente.
Si dice che il giudice ubbidisce solo alla legge ma si capisce che per attuare questo enunciato (uno dei tanti di cui è piena la legge), il giudice deve possedere mezzi appropriati per conoscere e decifrare la realtà e i fatti e documenti e per questo non basta affidarsi a competenze analitiche di tipo logico e semantico, né e ancor meno alle risultanze (spesso veramente tremende) di colloqui e test compiuti da psicologhe ammanigliate e prive di pubblicazioni e anche di medici spesso senza alcuna formazione specialistica ma solo dotate di titolo generico di pediatra o psichiatra.
Per ora fermiamoci qui, senza ancora parlare del business, circa 200 euro al giorno, che segue a chi  gestisce questi minori strappati alle famiglie e collocati presso le solite cooperative che ben conosciamo almeno qui in Toscana. 
Quanto poi ai risultati, sarebbe bello poterli vedere e poterli anche controllare come semplici cittadini, ma sappiamo che si tratta di mere utopie, dal momento che nemmeno le consulenze e i centri per gli affidi sono resi pubblici.
Poi ci sarebbe da parlare di tutto il giro che ruota attorno alle tossicodipendenze e alle droghe, in Toscana è presente una rete, impenetrabile ai privati cittadini come me, che gestisce, dispone di fondi pubblici, di posti e personale, il tutto sempre nella massima assenza di trasparenza.
E mentre si condanna Berlusconi e lo si processa per roba che implica la prostituzione e lo sfruttamento, compreso la minore prostituta marocchina, basta farsi un giro sulla Salaria per trovare bambine del Ghana eccetera, che vi fermano per pochi euro, il tutto senza alcun controllo. Finiranno poi in qualche cooperativa, e anche per loro pagheremo migliaia di euro all'anno, naturalmente fomentando il business, l'affare dei minori e su chi ci marcia sopra.

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