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Tuta rosa, scarpe da ginnastica bianche, Roberta Ragusa aggiornamenti.

Sulla validazione della testimonianza di Sara, del bar Dolce e salato ho già detto
in questo ampio e spero esaustivo, al momento, articolo  http://fibromind.blogspot.it/2012/03/roberta-ragusa-la-solita-testimone.html
ora, dal momento che non sembra essere bastato quanto detto, vale la pena di ritornare sulla testimonianza della nostra sara del bar paninoteca. Allora, dovete sapere che almeno alla Fbi e alla Dea, i testimoni di un caso di scomparsa sono oggetto di un colloquio attento e scrupoloso, con tanto di ripresa audio-video, in cui sono analizzate le espressioni verbali, la prosodia, la prossemica e la mimica facciale, oltre ad una valutazione del funzionamento personologico generale del soggetto. Questi aspetti sono condotti di solito da una equipe di specialisti di diverse discipline (direi ultra-specialisti) che devono compiere separatamente e poi assieme, durante un brain storming, il Processo di Validazione della Testimonianza. Cos'è il processo di validazione di una testimonianza? E' una procedura che segue una serie di protocolli specialistici (psichiatrici, psicologici, personologici e comportamentali, espressivo-contestuali e del contenuto formale del pensiero), in grado di fornire un grado di attendibilità o meno del contenuto della testimonianza, senza aver riguardo eccessivo per gli aspetti specifici dell'indagine e delle circostanze operative di ricerca degli elementi del crimine.

Quindi, nel caso della testimonianza della nostra Sara, della paninoteca, il fatto che abbia parlato non solo di tuta rosa, circostanza ben nota a tutti coloro che hanno seguito il caso della scomparsa di Roberta, ma anche che abbia fatto un preciso riferimento alle scarpe da ginnastica bianche (circostanza non nota al momento, in quanto lo stesso marito, Logli, non si era accorto della mancanza delle scarpe in questione), non contribuisce quasi in niente al processo di validazione della testimonianza di Sara.
Infatti, come ho premesso, questi particolari, come appunto le scarpe da ginnastica bianche, sono del tutto coerenti con il processo ricostruttivo operato inconsapevolmente da Sara e pertanto non aggiungono nulla al processo di validazione della testimonianza, che direi si attesta su un coefficiente di validazione non superiore, in termini percentuali, al 32-37%.
Questo valore raggiunge comunque una soglia di significatività, per quanto non ottimale e se è vero che lascia aperta una finestra sulla possibilità di un reale accadimento con oggetto Roberta Ragusa, lascia però chiuse molte altre porte, che nel complesso sono assai più significative e pregnanti, a favore di una serie di avvistamenti del tutto scombinati e privi di validazione.

Per quanto, al momento sia portato a ritenere la testimonianza di Sara come la più meritevole di attenzione, tuttavia, la bassa significatività mi porta a valutare con maggior favore l'ipotesi di una scomparsa priva di riapparizione e avvistamenti reali. 
C'è poi l'analisi espressiva compiuta sul marito, Sig. Logli, che devo dire è da manuale, e solo per questo mi lascia un poco perplesso, come già ho detto in precedenza, in quanto tutto lascia concludere per una serie di palesi contraddizioni espressive, che lasciano intendere, almeno in base alla mia personale esperienza, un contenuto di pensiero pensato e ricostruito, dunque recitato ed esibito.
Posso sbagliarmi, ma questo è quanto vedo.
Quindi mi metterei a fare ricerche sulle colline vicine e lungo i fossati e canali, mi sembra la via più praticabile, per quanto assai difficoltosa e dispendiosa. Tolte tutte le apparenze e le contraddizioni di ogni nuovo caso, quello che resta, deve essere la verità (meglio dire la realtà).

Tra breve vi parlerò degli interrogatori dei figli di Roberta e delle tracce rinvenute sull'auto del Fusi, auto molto disordinata (certo non come la personalità del Fusi, chiaro). E vi parlerò della finestra temporale in cui Roberta può aver subito un evento delittuoso o imprevisto, non voluto. Abbiate fede.
Saluti dal vostro servitore, al.

Eccomi ad aggiungere stasera 11.04

Vediamo cosa si deve fare al momento della segnalazione di una scomparsa:

-incaricare un dirigente, un procuratore o magistrato, competente ed esperto, vale a dire specializzato in casi di scomparsa di persone,
-intervistare subito i familiari, parenti ed amici e iniziare nel frattempo le ricerche in senso generico, si manda in giro una squadra di poliziotti e o carabinieri, in modo da assumere notizie, perlustrare il territorio vicino la casa e l'ambiente di lavoro e di frequentazione della presunta scomparsa,
-attraverso l'intervista dei familiari e delle conoscenze strette della presunta scomparsa, si inizia a ricostruire una serie di possibili scenari che portano alla scomparsa della persona, contemplando la casistica che appare più probabile in base al'assegnazione di un punteggio di probabilità derivante dalla casistica generale e dalle notizie assunte, oltre che dalle ricognizioni nel frattempo effettuate dalle forze dell'ordine,
-il magistrato deve provvedere che le piste o scenari siano definiti in modo più accurato possibile, servendosi di vari specialisti (ambientali, geologi, cacciatori e pescatori, personale della protezione civile e della forestale, specialisti vari, eccetera),
-occorre mantenere una coordinazione delle ricerche che devono essere ottimizzate, rapide e se possibile documentate con ripresa visiva dei luoghi e percorsi di ricognizione,
-valutare da subito la possibilità di utilizzare unità cinofile adeguate, in modo da rendere più profonda la ricerca dei luoghi visitati, che dovranno essere ben mappati e fotografati o ripresi.

Sappiamo che se entro 10-15 ore non si entra nella pista giusta, la possibilità di rintracciare la persona scomparsa diminuisce in modo più che proporzionale (se dopo 5 ore la possibilità di rintracciare la persona scomparsa è del 60%, dopo 10 ore si riduce a meno del 40% e dopo 48 ore è praticamente a livello residuale, meno del 10%). Si capisce quindi che il magistrato deve mobilitare un numero notevole di risorse, istruirle in modo chiaro e dettagliato, assegnando a ciascun gruppo un compito preciso e lavorando sul tempo, il tempo è vitale per conseguire dei risultati positivi in qualsiasi senso si voglia.

Man mano che si hanno gli esiti delle ricerche, il magistrato deve integrare i risultati e se assolutamente negativi deve cercare di ricorrere ai mezzi di diffusione di massa (stampa, internet e televisioni locali e nazionali). Dotare le pattuglie di foto della persona ripresa al naturale, senza particolari trucchi, ma ripresa nel suo contesto abituale di vita.
Uno dei tormentoni con cui ha a che fare il magistrato coordinatore delle ricerche è questo:
COSA NE FACCIO DELLE TESTIMONIANZE DI RICONOSCIMENTI E AVVISTAMENTI VARI?
Per valutare questi elementi, il magistrato esperto sa in che razza di trappola e ginepraio può finire il suo lavoro, se si perde nelle decine di avvistamenti e riconoscimenti del tutto contraddittori e delocalizzati.
SOLUZIONE:
Utilizzare uno specialista di validazione delle testimonianze di avvistamento o riconoscimento. Questa importantissima e fondamentale figura potrà assegnare a ciascuna testimonianza, dopo appropriato lavoro di analisi e con impiego di ricognizione audio-visiva dei vari soggetti che attestano un avvistamento (si tratta di mandare la pattuglia o chiamarli nella caserma del luogo e videoregistrarne la loro attestazione), un punteggio di validazione, oscillante tra 1 e 10. Gli avvistamenti che ottengono un punteggio al test (totalmente decontestualizzato) superiore ad un certo (r) con un livello di confidenza dello 0,1 saranno ulteriormente valutati e riconvocati o comunque riascoltati e questa volta in modo più specifico e contestualizzato, in modo  da poter effettuare su questo gruppo di testimonianze, una seconda validazione questa volta contestualizzata, con assegnazione dei punteggi. A quel punto, scarto le testimonianze che non raggiungono la soglia di significatività e di quelle della seconda tornata di verifica, inizio a contemplare le possibili ipotesi e scenari che si aprono, nonché la possibilità di effettuare ricognizioni ,prelievi biologici e di altri oggetti.

Se il magistrato ha seguito questo percorso, indipendentemente dall'esito, avrà assicurato alla giustizia, la migliore procedura di ricerca e di guida dell'indagine, con tempestività, impiego adeguato di risorse e valutazione e screening degli avvistamenti, senza perdersi in diramazioni e scenari fuorvianti e improbabili.

Nel caso di Roberta Ragusa, è stata  seguita questa procedura? Io non so rispondere, non conoscendo la situazione posso solo auspicarlo.

Aggiornamento 24 Aprile

Vediamo adesso il momento della sparizione di una persona. Questo timing è di solito ricostruibile con estrema accuratezza e rappresenta un elemento fondamentale per chi si accinge ad effettuare il gravoso procedimento di ricerca. Intanto, le circostanze, il modo, il tempo e tutta un'altra serie di caratteristiche riguardanti la persona scomparsa, sono di fondamentale importanza per prefigurarci un primo scenario di scomparsa. Poi, chi è stato ad accorgersi della scomparsa, come, dove e quando, sono ulteriori elementi di importanza decisiva per la ricostruzione di uno scenario realistico sull'accadimento.
Come si vede, ci sono molte domande, molte caselle che devono tutte essere riempite scrupolosamente e che nell'insieme ci rimandano un quadro assai verosimile di quello che potrebbe essere accaduto.

Ora, la minaccia principale a questo puzzle da completare tassello per tassello è principalmente dovuto a errori e incomprensioni di chi dirige le ricerche. Una delle principali cause è la mancanza di esperienza e specializzazione nel magistrato che dirige le indagini, ma a volte gli stessi operatori sono assai superficiali e maldestri, annettono importanza a fatti di poca rilevanza e al contrario tralasciano aspetti che meritano estrema attenzione.
Nel caso di Roberta Ragusa, se vi ricordate, eravamo giunti alla convocazione di una conferenza stampa, sulla base di un colpo di scena, dovuto al riconoscimento di Roberta da parte di una testimone, che l'aveva vista entrare nello studio di un avvocato. Riconoscimento che poi si è rivelato la solita bufala.  Ma questo ci fa capire che la direzione delle indagini era molto aperta allo scenario dell'allontanamento volontario.

Ora, diciamo qualcosa sulla convocazione dei due figli di Roberta Ragusa, da parte del magistrato, in procura. Questa operazione avvenuta con il prelievo dei bambini da parte di uomini in vesti borghesi, non sembra nel suo complesso da approvarsi, né per come è stata condotta, né per il tempo in cui è stata decisa. I due bambini dovevano essere ascoltati nello studio di uno specialista, psicologo o psichiatra, esperto in colloquio con bambini e adolescenti. Il magistrato doveva e deve affidare le sue domande e richieste alla esperienza dello specialista. Meno che mai far prelevare i bambini da una macchina e convocarli nello studio tetro di una procura.
Se non si sono fatti danni psicologici ai ragazzini, sicuramente si è bruciata una possibilità di instaurare un dialogo profondo con loro e poter quindi sondare adeguatamente il terreno.

Siamo (tutto il gruppo) del parere che la direzione delle indagini sia stata, fino al momento, per quanto ci è dato sapere dai media, poco coerente, efficace e tempestiva. Tre elementi negativi che pesano come macigni, al pari di un chirurgo che opera con mezzi impropri e tecniche obsolete.

Aggiornamento 4 Maggio

Finalmente sappiamo che Roberta è stata cercata nelle prime 48 ore, da parte di uomini organizzati anche dal sindaco, i quali cercavano una donna probabilmente allontanatasi da casa, chiamandola a voce (Roberta... Roberta...). Curiosamente, le poche persone intervistate entro il raggio di ricerca non si sono affatto accorte che numerose persone stavano battendo anche nei campi vicini le loro abitazioni. Strano no?

Va bene, ora sappiamo che non è stato fatto quello che si doveva fare, lo sospettavamo ma solo oggi ne siamo certi. Quindi, la ricerca di Roberta deve essere fatta per  trovare un corpo (cosa ben diversa dal cercare una persona viva) e deve essere fatto seguendo i protocolli da applicarsi in questi casi decine di persone ben addestrate, uso di mappature perfette del territorio, impiego di conoscitori di aspetti specifici della orografia, geologia e idrografia del territorio, che dovranno anche assistere i battitori, solo per citare alcuni punti ma ci sono altri punti importanti. Quindi, niente squadre di volontari addestrati al corso dell'arci o della polisportiva, o delle solite famigerate cooperative e corsi finanziati dalle regioni, che sappiamo servire solo a impiegare coloro che li tengono. I volontari sono una cosa bella, a tutti piace riempirsi la bocca con la magica parola: volontariato, volontario.
Ma gli specialisti ben sanno quanta sciatteria, assenza di motivazione e incompetenza si celi dietro tali parole. Sempre, anche quando ci sono gesti eroici: il mondo non ha bisogno  di eroi e volontari ma solo di persone professionalmente all'altezza dei compiti prefissati. Vi fareste operare da un qualche volontario che ha seguito qualche corso regionale?
Poi, non è anche quello  che accade in politica? Non è una roba per professionisti? (penso alla signora Finocchiaro o a Veltroni o Cicchito, solo per fare qualche nome)

Ora, supponiamo che il corpo si ritrovi entro una decina di giorni di ricerche, quali sono le conseguenze di tale grave ritardo? Molte, molte perché il corpo (cadavere) parla, come ben sanno i medici che svolgono il lavoro di esame autoptico. Il corpo parla ma dice cose differenti a seconda del tempo che trascorre dalla morte al momento in cui lo esaminiamo, oltre a una serie di parametri ambientali altrettanto importanti. Pensiamo solo alle possibili tracce di epitelio rinvenibili sotto le unghie del cadavere, rivelatrici di una difesa e a volte in grado di dirci anche di più, se sono sufficienti ad essere suscettibili di procedura di amplificazione genica. Chiaro che se trascorrono mesi, la possibilità di poter effettuare simili indagini si riduce di molto.
(Stavo pensando che ci sono persone che parlano di aspetti a tutto campo della criminologia, e lo fanno in televisione, magari su casi che quando si sono verificati loro avevano forse 20 anni o poco più, senza possedere titoli e percorsi di studio adeguati. Ad esempio, con una laurea in psicologia non si possiedono le competenze necessarie a capire e saper fare una operazione di amplificazione del Dna, che invece è possibile comprendere assai meglio con una laurea in medicina o in scienze biologiche. Un conto è una conoscenza puramente libresca ed intellettuale, altro è la conoscenza operativa di una procedura o tecnica. Ai nostri occhi quelle laureate in psicologia che si definiscono criminologhe e parlano di tutti gli aspetti della criminologia (una roba veramente vasta e variegata), sono ridicole e suscitano solo risate a bocca aperta).

Quindi possiamo mettere un primo punto di valutazione negativo e sconcertante sull'operato nel caso Roberta Ragusa (sempre in base a quanto si conosce dai media. Naturalmente, se ci sono motivi che giustificano un differente operato, allora, tutto cambia. Però, si ripete, quella conferenza poi annullata...).

Al prossimo aggiornamento amiche e amici.


14 Maggio, Nuovo aggiorn.

Siamo all'ennesimo colpo di scena, che vedrete si rivelerà l'ennesima bufala, cui ormai gli inquirenti del caso Roberta Ragusa ci hanno abituato da tempo. Viene da sbadigliare alla notizia clamorosa (sic!) di oggi pomeriggio, quando attendevamo notizie in merito alle ricerche mirate del corpo della (fu) Roberta Ragusa. E invece! E invece, la solerte giornalista non è in quel di Pisa ma in altra area geografica, dove la nostra Roberta  è entrata nel Savonese Pietra Ligure, dentro una scuola guida, dimostrando le sue alte competenze in materia di diritto della circolazione stradale e chiedendo la carità. Le telecamere della Autoscuola hanno filmato il tutto, così non ci saranno dubbi almeno questa volta (forse, pare).

Lo ripetiamo (anzi, lo ripeto): sono uno scienziato e mi muovo solo in base a criteri scientifici e non in base alle raffiche di vento. Per me, sulla scorta di molti indizi e casistiche che confronto, la signora Roberta Ragusa non è più in vita da tempo, quindi ogni avvistamento e l'ennesima riprova di quanto la detection effettuata su testimonianza è in tre casi su quattro, una bufala clamorosa, se non un vero e proprio depistaggio ad opera di pentiti e personaggi di varia natura criminale.

Vediamo come va a finire anche questa.

Intanto vi anticipo, care amiche ed amici del blog, che l'esito dello scoperchiamento della tomba del criminale De Pedis, in Vaticano, voluto da anni da quelli di Rai3, Chio l'ha Visto, si rivelerà una delle solite bufale clamorose legate al caso Emanuela Orlandi, caso ormai minato da sciatteria, ostacoli e depistaggi  vari: non ultimo il genio di consulente cui la famiglia si è affidata in passato. Ed altro dir non voglio, chi vuol capire capisca.

Alla prossima.

16 Maggio Nuovo aggiorn.

Chi l'ha visto ci avverte che, in base alla notizia data da certi programmi televisivi dove si scatenano le fantasie delle e dei criminologhe/ghi da televisione, Roberta non è mai stata in Liguria e quindi la nostra facilissima previsione che anche la detection dei titolari della scuola guida del savonese era una ennesima False detection, era giusta, azzeccata in pieno.
Sempre chilhavisto ci aggiorna che l'esame del dna sull'auto di quello strano personaggio che le avrebbe dato un passaggio è negativo, come volevasi dimostrare.

Auguro che a questo punto la direzione delle indagini non si soffermi sulla prossima testimonianza di avvistamento (magari anche extra-terrestre o subacqueo) e si concentri su serie e valide ipotesi basate sull'esperienza di un professionista ben ferrato in materia e che dispone di un data base di casi simili ben fornito e confrontabile.

Come già asserito da molti : tolte tutte le stranezze e le ipostesi fuori squadra, le anomalie e false piste, quello che resta, deve essere la situazione reale, a volte sempre la più semplice e frequente. In questo caso, da subito, l'analisi dell'espressione facciale del Sig. Logli ha fornito dati (per quanto non validi come prova) inconfutabili: ma solo per chi sa estrapolarli e interpretarli.

Alla prossima, al.

Aggiornamento 22 Gennaio 2013

Eccoci al primo aggiornamento ad un anno dalla scomparsa di Roberta Ragusa.

Comincio col dire che non ci sono, né ci saranno ulteriori dati di conoscenza oltre a quelli ormai conseguiti dagli inquirenti da Maggio-Giugno scorso.
Il punto resta sempre uno e uno solo: dove si trova il corpo della povera Roberta? E nel caso si propenda per l'ipotesi del delitto premeditato da parte del coniuge, dal momento che abbiamo a disposizione una stretta finestra temporale per realizzare il delitto e far sparire il corpo, ci chiediamo come abbia fatto il coniuge a realizzare un crimine così perfetto in una finestra di tempo che va dalle 23 alle 7 del mattino successivo, senza aver lasciato alcun indizio o traccia biologica.

Sappiamo, almeno sembra risultare dalla stampa, che contrariamente a quanto affermato dal Logli, questi tra le 23 e le 24 circa ha effettuato tre telefonate alla sua amante di lunghissima data, due molto lunghe, mentre l'ultima, la terza, di soli pochi secondi.
Ora, sarebbe del tutto fantasioso e pop, ritenere che questa breve telefonata sia stata interrotta dal fatto che la moglie del Logli, appunto Roberta, abbia scoperto la tresca del marito, che a quel punto senza alcuna premeditazione, l'avrebbe uccisa e fatta scomparire.
Abbiamo già assistito alle motivazioni folcloristiche e pop della sentenza che condanna il sergente Parolisi all'ergastolo, almeno da quanto riassunto in dettaglio dalla stampa: vedendola chinata per fare pipì, il sergente, preso da raptus sessuale, avrebbe chiesto di fare sesso e al rifiuto di Melania, sarebbe scattata la sua ferocia. C'è veramente da mettersi le mani nei capelli, al solo pensare che una sentenza si debba reggere su motivazioni di tipo Psicofisiologico e di psicologia del comportamento, oltreattutto, effettuate da chi non ha alcuna competenza in materia.
Niente, semplicemente, sapendo della inconsistenza delle prove contro il Parolisi, si è dato prova di grande determinazione nella pena, sapendo appunto che nei gradi successivi la sentenza sarà buttata all'aria.

Ora, immaginiamo che il Logli sia rinviato a giudizio e condannato per omicidio del coniuge: ci chiediamo, con quali motivazioni si potrebbe affibbiare al Logli un ergastolo o una ventina di anni? Senza un corpo intanto si dovrebbe vincere l'ipotesi che la povera Roberta non si sia allontanata volontariamente o in preda ad uno stato di alterazione mentale e comunque si deve convincere la giuria che Roberta è morta ammazzata dal Logli. Tutto il resto è pura fantasia, lavoro di fantasia, importante ma non in tribunale.

Quindi, le indagini devono almeno approdare ad un risultato minimo: trovare il corpo di Roberta. E al proposito, si è detto che il Logli ha avuto a disposizione non molto tempo per farlo sparire, ma nemmeno tanto poco.
Facciamo una ipotesi di ricostruzione dell'azione:
Logli deciso a uccidere la moglie, si è già costituito un piano mentale preciso e particolareggiato. Attende che il coniuge si distenda a letto al suo fianco per soffocare la moglie con un laccio o simile, in modo da non fare rumore e non lasciare strie di sangue (sempre che non fuoriesca urina, per rilascio dello sfintere). A questo punto deve infilare il corpo in un grande sacco del tipo di quelli della spazzatura, eventualmente doppio o triplo.
Intanto siamo arrivati alle 23,30-24,30. Logli fa scattare dal cellulare un programmino che serve a chiamare un numero prefissato, nel nostro caso, quello dell'amante, la quale risponde ma non fa altro che tenere la linea occupata, in attesa della voce, nel mentre che Logli compie le operazioni di impacchettamento.
Oppure, le telefonate sono del tutto veritiere, cosa più probabile, dal momento che i tempi per realizzare le azioni sopradette sono molto brevi. Resta da capire se durante le telefonate il Logli aveva già iniziato le azioni oppure le ha iniziate subito dopo. Propendo per questa seconda ipotesi, quindi Roberta si corica attorno alla mezzanotte e subito dopo poco si addormenta e avviene l'azione del coniuge. (nota: i telefonini sono stati distrutti per ordine del Logli).

Adesso scatta la seconda parte del piano: far sparire il corpo senza lasciare indizi (problema che sappiamo essere tra i più difficili in assoluto).
Nel cuore della notte, senza farsi sentire dalle due creature che dormono nella loro cameretta, l'agente si carica sulle spalle il corpo del coniuge, avvolto nel sacco, e lo carica sul furgone con cui la mattina successiva si recherà al lavoro.
La mattina dopo, di buonora, Logli prende il furgoncino e prima di recarsi al lavoro si sbarazza del corpo, nascondendolo o comunque facendolo sparire nel modo che si era già organizzato, sapendo che si giocava tutto nella capacità di non farlo trovare.

Adesso, dobbiamo stabilire il livello di eventuale coinvolgimento (siamo sempre nel campo ipotetico di uno scenario ricostruttivo), della fidanzata-amante del Logli, dal momento che pare poco plausibile che questa non sia almeno coinvolta a livello di conoscenza del piano. Di solito, in questi casi, sappiamo che la possibilità di conoscenza è attorno al 70%, mentre la partecipazione di tipo psicologico dell'amante si attesta attorno al 45%.
Quindi azzardo una ipotesi: l'amante sapeva almeno di un vago piano del Logli di liberarsi del problema Roberta, almeno nel caso che questa scopra la tresca (che tra l'altro accadeva sotto i suoi occhi giorno dopo giorno) e anche per questo, esegue l'ordine del Logli di distruggere il suo telefonino.
Quindi, se dovessi consigliare gli inquirenti, cercherei di porre sotto una pressione tremenda, ai limiti della legge, l'amante, al fine di vedere come reagisce nel lungo periodo. L'unica cosa che vorrei ottenere, è l'eventuale sua compliance nel piano omicidario, se non anche una ispirazione o altro.
Dal momento che tutto l'ambito attorno a Roberta si è chiuso a riccio, devo suggerire le solite strategie utili a ricavare segnali e indizi che purtroppo, sono gli unici elementi che posso procurarmi legalmente.

Alla prossima.


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