Ho assistito all'uso della macchina della verità, tecnicamente un poligrafo, in almeno una cinquantina di casi in cui una persona si sottoponeva volontariamente al test, sia pure su richiesta della polizia.
La mia conclusione è che quando ben utilizzata, cioè da personale molto esperto, il poligrafo rilascia un test sulla veridicità o meno delle risposte fornite, vicina all' 80 per cento dei casi.
Occorre tener presente che il test del poligrafo è utilizzato sempre su base volontaria e solo per verificare l'attendibilità di un testimone, sia in generale che su fatti specifici. Se il test risulta negativo in toto, il teste o comunque il sospetto viene scartato dalla lista ed esce di scena; se risulta positivo o anche parzialmente positivo, la persona sarà sottoposta ad ulteriori verifiche e osservazioni.
Resta un buon 20 percento di casi che costituiscono falsi positivi o falsi negativi e questo è un problema.
Oggi, sono da anni in via di sperimentazione una serie di macchinari, che integrano altri sistemi, in grado di funzionare da Lie detector, cioè scopritori di bugie.
Abbiamo l'analisi della frequenza di alcune onde cerebrali, ritenute ormai molto pregnanti, ad esempio la P300 ma anche altre; e soprattutto, un'azienda dell'area robotica, ha creato un casco, in grado di copmpiere delle scannerizzazioni virtualmente in tempo reale, relative ad aree cerebrali che sappiamo sono implicate nei meccanismi di ricordo e delle bugie (sono aree e chimiche differenti).
Poi ci sono da tempo allo studio i full-body motion method, sono delle tute da indossare che rilevano ogni minimo movimento del corpo, ai più impercettibile.
Credo che a partire dal 2021, presso alcuni centri della FBI e in alcuni stati, entreranno in funzione in modo sperimentale questi caschetti indossabili senza fili, e confrontati in tempo reale con i poligrafi.
Che ci si creda o meno, siamo convinti che la Lie Detector Machine sia ormai alle porte.