Ho preso un nome, quello di Susanna Ronconi, non solo perché trattasi di una persona che in Prima
Linea ha compiuto molti efferati delitti ma solo come un esempio tra i tanti, di come si divenga professionisti di rango, con pubblicazioni e titoli, al punto da essere nominati dal ministro Ferrero all'epoca, tra i membri della Consulta delle Tossicodipendenze.
Riporto per copia e incolla l'articolo di camelotdestraideale.it, non perché ne condivida idee e altro ma solo perché è quello che ho trovato per primo sul web.
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Il Ministro per la Solidarietà Sociale, il comunista Paolo Ferrero, ieri ha presentato la nuova Consulta nazionale per le tossicodipendenze. Fornendo i nomi di coloro che ne fanno parte.
Tra questi spicca quello di Susanna Ronconi.
Ex terrorista, ex brigatista rossa, condannata a 12 anni di reclusione per aver fatto parte del commando stragista, che nel 1974 uccise a Padova due militanti del Msi: Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola.
Susanna Ronconi, sostiene il Ministro Ferrero:
“Ha titoli scientifici maggiori di altri componenti della Consulta. Rappresenta il Forum della Droghe, si è occupata per anni di comunicazione, collabora da dieci anni nel gruppo Abele ed è autrice di numerose pubblicazioni internazionali, è stata consulente di vari ministri. Non abbiamo alcun motivo per dire no“.
E qui il Ministro si sbaglia, con le sue ultime parole.
Che la Ronconi abbia compiuto un suo percorso di reinserimento nella società , le fa onore. E va rispettato.
Che la Ronconi abbia profondamente rotto con il suo passato, anche questo: è pacifico.
Tuttavia il problema in questo caso, come nel caso dell´ex terrorista Del Bello e dell´ex terrorista D´Elia, è sempre uno solo: è un problema di opportunità politica ed etica.
La sinistra è ipocrita, e ciò è pacifico. E lo è sempre.
In essa non v´è un grammo di onestà intellettuale. Figurarsi poi se vi alberghi onestà morale.
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Ronconi ha i titoli specifici – “Susanna Ronconi c’è stata indicata dal Forum Droghe e come tale non abbiamo alcun motivo per dire di no all’incarico. Ha titoli scientifici maggiori di altri componenti della consulta”. Così il ministro Paolo Ferrero interviene nella polemica e precisa: “Ronconi si è occupata per anni di comunicazione, collabora da dieci anni nel gruppo Abele ed è autrice di numerose pubblicazioni internazionali. La Consulta è composta da operatori e persone che hanno i numeri scientifici. E Ronconi ce li ha. Non abbiamo alcun motivo per dire di no”.
Secondo don Ciotti la Ronconi “può portare il suo contributo. Non deve essere il passato delle persone a costituire una pregiudiziale che impedisca di guardare avanti bisogna, invece, fare un tentativo per costruire, per dare una valutazione sulle capacità, sulle competenze, sulla professionalità” della gente.
Secondo don Ciotti la Ronconi “può portare il suo contributo. Non deve essere il passato delle persone a costituire una pregiudiziale che impedisca di guardare avanti bisogna, invece, fare un tentativo per costruire, per dare una valutazione sulle capacità, sulle competenze, sulla professionalità” della gente.
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Come si capisce, il mio articolo non riguarda né la morale né l'onestà intellettuale o meno, ma solo il
punto del MERITO, si il vituperato MERITO sociale e professionale, vale a dire la capacità di sapere e saper fare delle cose.
Ora, premetto che non mi occupo di tossicodipendenze ma di comportamenti aggressivi e violenti e in particolar modo di progetti e programmi sociali e politici per la loro prevenzione.
In tale materie, dispongo di tre lauree e numerosi corsi di specializzazione e ricerche e studi, nonché da anni sono al centro di ricerche in tali ambiti sia su modello animale e anche farmacologico che di tipo sociale. Queste attività il sottoscritto le ha svolte e le continua a svolgere in Usa e in Svizzera, dal momento che sono certo che anche oggi, se inviassi un curricolo o un progetto a qualche ente pubblico, non sarei nemmeno preso in considerazione comparativa e questo vale nel mio settore come in altri settori che ormai conosco bene (informatica, nuovi media eccetera).
In particolare qui in Svizzera, dove risiedono molte sedi europee di multinazionali americane e mondiali, ogni tanto durante le nostre colazioni tra italici, ci divertiamo a pensare ai percorsi che si sarebbe dovuto percorrere per trovare una collocazione simile a quella che vantiamo all'estero e devo dire che se noi ci divertiamo e ridiamo sopra, ammetto che la questione presenta (se uno mantiene almeno un briciolo di amor patrio), una drammatica realtà. Quella di persone valide, che vendono le loro conoscenze e creatività ai migliori offerenti e tra questi non ci sono loro connazionali ma figure estere, che pongono tali caratteristiche al primo posto per guidare le scelte delle persone da mettere sotto contratto.
Ora, qui nei laboratori Biotron ci sono almeno un paio di persone che vantano a livello delle sostanze di abuso e dei comportamenti di dipendenza, studi e titoli da vendere, veramente materiale di prima scelta, raramente superabile da chiunque: eppure, la convinzione di tutti noi è che queste due persone non sarebbero nemmeno considerate per essere arruolate nei lavori della Consulta Nazionale delle Tossicodipendenze, come di qualunque altra Consulta specialistica, in qualunque campo scientifico.
Perché? questa è la domanda che ricorre.
Semplicemente perché se l'Italia retrocederà miseramente in campo sociale, scientifico e tecnologico, sarà dovuto proprio al fatto che preferisce personaggi come la signora Susanna Ronconi o come altre centinaia o migliaia di figure che anche con percorsi più ordinari, assumono cariche e impegni di consulenza, progettazione e quanto altro in ambito pubblico e anche, in parte privato. Nepotismo, rapporti sessuali, favoritismi di varia natura, (politica, sessuale, economica eccetera) e da ultimo si considera il vituperato MERITO.
In definitiva: per il caso Susanna Ronconi, per me il punto sta tutto nel suo curricolo attuale: se gli altri curricula sono inferiori, va benissimo che la si metta in Consulta. Diversamente si tratta della solita scelta arbitraria camuffata da scelta tecnica e a mio avviso, credo che ci siano ben altre figure che possono vantare titoli ed esperienze ottime. Certo, occorre anche togliere di mezzo i soliti preti, pretini, suorine e uomini di chiesa, i soliti Don (Ciotti eccetera), che da decenni continuano a ingolfare le reti televisive e radiofoniche con le loro inutili presenze (inutili per me).