Nota: mentre in Italia, sia Sollecito che Amanda non
hanno rilasciato che poche frasi, entrambi sono stati presenti in programmi di punta delle reti televisive americane, per quanto completamente ignorati dai media del Belpaese, che fingono di non sapere e non vedere, da bravi conpaesani.
hanno rilasciato che poche frasi, entrambi sono stati presenti in programmi di punta delle reti televisive americane, per quanto completamente ignorati dai media del Belpaese, che fingono di non sapere e non vedere, da bravi conpaesani.
In alcune toccanti interviste, devo dire tenute con un controllo e una padronanza
del mezzo televisivo e della sua rappresentazione, Amanda Knox, che ha già incassato quasi 5 milioni di dollari per i diritti del suo libro sulla sua vicenda giudiziaria, ha sempre tenuto a ribadire con voce strozzata dal pianto, che in carcere è stata trattata come una criminale, senza alcuna privacy, con continue perquisizioni corporali, e in alcune occasioni, in una stanza, un ufficiale (non so cosa significhi, ma credo uno che ha autorità legale), le ha posto domande tipicamente di violenza psicologica-
del mezzo televisivo e della sua rappresentazione, Amanda Knox, che ha già incassato quasi 5 milioni di dollari per i diritti del suo libro sulla sua vicenda giudiziaria, ha sempre tenuto a ribadire con voce strozzata dal pianto, che in carcere è stata trattata come una criminale, senza alcuna privacy, con continue perquisizioni corporali, e in alcune occasioni, in una stanza, un ufficiale (non so cosa significhi, ma credo uno che ha autorità legale), le ha posto domande tipicamente di violenza psicologica-
Che tipo di mutandine indossi? Faresti sesso con un uomo come me, della mia età?
Inoltre, è stata isolata, lasciata a volte nel timore che altre detenute potessero farle del male (e sappiamo che basta poco) e altre vessazioni, sempre di tipo psicologico.
Non è di questioni legali (beghe legali) che mi occupo e non lo farò neanche qui, tanto più che non possiedo tiitoli per farlo, ma mi interesserebbe, a titolo, e questo si professionale, conoscere, sempre che sia vero e io ci credo, che tipo di personalità possiede quell'ufficiale che rivolgeva quelle domande implicanti la degradazione e la violenza psicologica ad Amanda. Mi chiedo: come può una persona realmente sana di mente, per pochi soldi fare un lavoro come quello, uno, e due, in aggiunta mettendoci del suo, sotto forma di stupro psicologico.
Sono certo che ne verrebbe fuori un bel profilo personologico. Affidategli i vostri figli, magari si tratta di una di quelle donne o uomini che vanno alla messa tutte le domeniche, e fanno la comunione regolarmente. Ci scommetto...
Ricordo le interviste di una delle maestre di Rignano, che parlava di una visita ginecologica profonda, molto intensa e anche dolorosa, eseguita senza soiegazioni il giorno prima della sua scarcerazione, nonché il fatto che le maestre sono state rilasciate in modo da non impedire alle detenute di sputarle e colpirle con calci e pugni (sempre stando a quanto riferito in Tv da alcune di loro).
Naturalmente non ci sono prove o testimonianze, né le tanto decantate telecamere di videosorveglianza interna, che quando mai funzionassero, risulterebbero deprecabilmente senza traccia su disco di registrazione, per qualche inspiegabile imprevisto.
In America ho visto e sentito di peggio ma devo anche ricordare che ci sono carceri statali, gestiti dallo stato e carceri gestiti totalmente da privati, naturalmente per conto dello stato e posso dire che esistono carceri di serie c, b e a, a seconda delle aree geografiche dove insistono. In alcuni stati del Nord, se qualcuno facesse asserzioni come quelle che ha fatto Amanda, vi assicuro che sarebbero molto attentamente considerate e valutate, con invio di personaggi diciamo in incognito, che poi farebbero il solito lavoretto che finirebbe col portare ad emersione la verità, quale che sia.
Nel Belpaese, a somiglianza dei tipici stati dell'America Latina, tutto è sfumato, tutto finisce in un limbo senza confini e tempo, e tutto sparisce.
Chiaro che agli occhi dell'America e dell'Europa siamo di fronte al solito refrain Italico: processo finito con appello decretato dal Popolo Italiano che stabilisce l'innocenza di Sollecito e Amanda Knox: o meglio, no, tutto da rifare, occorre ritornare da capo e rivalutare quanto già è stato valutato, riconsiderare quanto già considerato e sempre nel nome dello stesso Popolo Italiano, che come si vede, non figura certo tra i popoli privi di dubbi e scrupoli.
Il giudizio i miei amici e amiche americani l'hanno giù emesso sul sistema giuridico del Belpaese: comunque vada, si tratta sempre di un pasticcio giuridico, con sentenze poi ribaltate e controribaltate, senza una fine certa e decisiva - OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO- (principio che non esiste nell'ordinamento italico, dove conta solo il giudizio del Giudice o Tribunale che dir si voglia).
Di sicuro, alla domanda: mandereste sulla forca Sollecito e Amanda in base alle prove emerse dal processo? Io la risposta ce l'ho e da tempo. Pensateci anche voi.
Aggiornamento sabato 12 ottob 2013
ROMA – Il dna di Amanda Knox “è sul coltello che uccise Meredith Kercher“. Lo scoop arriva dalMessaggero, in un articolo firmato da Cristiana Mangani. La giornalista avrebbe dato in anteprima i risultati della perizia sul coltello.
Scrive Mangani:
Infatti, ci sarebbero elementi tali da far ipotizzare la presenza del dna di Amanda Knox su quel minuscolo residuo, finora non esaminato, depositato sulla lama del coltello che è considerato, dall’ accusa, l’arma con cui venne uccisa Meredith Kercher. È l’indicazione che sta emergendo dalla perizia dei carabinieri del Ris di Roma, incaricati dalla Corte di Assise d’appello di Firenze dove si sta celebrando l’appello bis per l’omicidio della giovane inglese.
Bisogna ricordare che sul coltello si giocherà la partita sul nuovo grado di giudizio del processo, nel quale la Knox e Raffaele Sollecito sono stati in un primo momento assolti.
Mangani specifica però che quelli da lei citati non sono risultati definitivi:
Gli esami sono iniziati due giorni fa e sono proseguiti per tutta la giornata di ieri, alla presenza dei consulenti delle parti. Per l’esito definitivo, comunque, bisognerà aspettare ancora. I risultati saranno poi esposti in una perizia, che verrà depositata entro la fine di ottobre e discussa in aula il 6 novembre.
Prime considerazioni:
non è affatto certo che il coltelo in questione sia quello con cui sono state sferrate le coltellate mortalli alla povera vittima;
il piccolo residuo di sangue non è affatto certo che sia di Amanda;
Se con l'ampplificazione genica si riesce a effettuare un test valido, anche nel caso che la gocciolina di sangue fosse di Amanda non sarebbe affatto provato che Amanda abbia lasciato sangue sul coltello durante un
a presunta fase di accoltellamento della vittima.
Infine, dal momento che non è certo ma solo presunto che il coltello in questione sia quello usato per l'omicidio, resta solo una presunzione che tutto quanto segue sia abbia come conclusione che chi avesse lasciato tracce incontrovertibili sia l'assassino o l'assassina.
Aggiornamento
Violenza sessuale, incriminata la guardia carceraria di Amanda
Lunedì, 18 novembre 2013 - 17:01:00
L'ex vicecomandante della polizia penitenziaria di Perugia è accusato di violenza sessuale aggravata e concussione nei confronti di un'ex detenuta del carcere di Capanne. La donna lo ha denunciato dopo aver letto le parole di Amanda Knox. L'americana, assolta in secondo grado per l'omicidio di Meredith Kercher, aveva scritto sui suoi diari, secondo il The Sun, che la sua guardia carceraria "era fissata col sesso".
"Di notte mi convocava al terzo piano in un ufficio vuoto, per una chiacchierata. Quando gli ripetevo che dell'omicidio di Meredith Kercher non ne sapevo nulla cercava di parlarmi di lei o di portarmi verso l'argomento sesso", aveva detto Amanda. Il tutto anche se i legali difensori dell'uomo hanno sempre negato qualsiasi evento di questo genere.
L'uomo, che da sempre respinge ogni accusa, comparirà martedì davanti al gip Lidia Bruti. Secondo l'accusa, come riporta Il Messsaggero, "nell'assenza temporanea del personale penitenziario in servizio presso il primo piano della sezione detentiva e facendosi in plurime occasioni aprire il cancello della cella, costringeva o comunque induceva la stessa, in stato di soggezione psicologica derivante dallo stato di depressione sofferto a seguito della carcerazione, dall'assunzione di psicofarmaci in dosi rilevanti e anche superiori a quanto prescritto, e dal ruolo rivestito dalla guardia, a compiere atti sessuali anche ripetendole spesso che “si doveva comportare bene”.